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La storia dei vigili urbani di Ancona. Nei verbali vizi e virtù dei cittadini

Verrà presentato oggi, alle 17, un libro sulla storia dei vigili urbani di Ancona. L’appuntamento è alla Galleria Dorica. A...

La storia dei vigili urbani di Ancona. Nei verbali vizi e virtù dei cittadini

Verrà presentato oggi, alle 17, un libro sulla storia dei vigili urbani di Ancona. L’appuntamento è alla Galleria Dorica. A riaffiorare alla memoria della città, saranno i verbali della polizia municipale di una volta. Oggi, gli agenti sono dipendenti della polizia ´locale´, non più municipale. Le multe più divertenti e i verbali più strani saranno letti e interpretati da Stefano (Rana) Ranucci, comico anconetano. ´Storia delle guardie municipali di Ancona´: si intitola così il doppio volume scritto da Luca Guazzati e Mariano Moresi. Centocinquanta anni di storia attraverso i verbali del corpo.

"Vogliamo valorizzare e umanizzare questa figura professionale", dicono. Si parlerà dei vizi (molti) e delle virtù (molte meno) dei cittadini anconetani in una presentazione piuttosto insolita e curiosa. Nel libro, tra sacro e profano, compare anche l’attuale comandante della polizia locale, Marco Caglioti, all’epoca maggiore del comando di via dell’Industria. Fu lui a scovare una casa a luci rosse nella Galleria Dorica.

È ancora secretato, invece, il verbale che impedì lo svolgimento del festival di Ancona, dei primi due impresari del rock, Vittorio Sulpizi e Mario Vico. L’amministrazione dell’epoca ricevette una marea di lamentele per la musica alta ed esposti per canti e urla. Tra loro, pure un giovanissimo Adriano Celentano e il ragazzo di Monghidoro che sarebbe diventato Gianni Morandi. Il Comune, d’un tratto, negò ogni autorizzazione e il festival si bloccò.

Sul verbale, però, è ancora mistero: non è mai stato desecretato. Poi, il primo semaforo di Ancona, datato 1934. E il Duce che, in visita in città, dona la statua di Traiano: "Non poteva essere imbragata, era vuota e fragile. Ci pensarono 40 vigili a posizionarla, ma ne vennero premiati solo 39 perché uno di loro – sottolinea – stava a guardare che tutto avvenisse in modo corretto". Ma ci sono persino episodi del 1885, quando il maresciallo Cicchetti sorprese alcune guardie, di servizio a Palazzo Comunale, intente a giocare a carte con un calzolaio. Per loro, sospensione di 15 giorni con decurtazione di mezzo stipendio.

E poi l’agente che abbandonò piazza Mussolini (dove si occupava della riscossione parcheggi) per andare al mattatoio: "Dovevo andare in bagno", si giustificherà. Anche per lui, sanzione disciplinare. Così come il vigile ausiliario che anziché controllare l’entrata e l’uscita del pubblico da un cancello di via Giannelli leggeva il giornale nel sottoscala. Hanno collaborato il Comune e l’Archivio di Stato di Ancona.

Nicolò Moricci