
La spiaggia di Falconara invasa dai detriti portati dalle piene dei fiumi. L'ira dei bagnini: "Non possiamo lavorare così"
Le foto sono impressionanti. La maggior parte scattate tra domenica e lunedì scorsi. E restituiscono, molto meglio di mille parole, la situazione che gli operatori balneari stanno vivendo da alcuni giorni. La spiaggia di Falconara, tanto nella zona sud al confine con Palombina Nuova, quanto nell’area della Rocca verso nord, è costellata di detriti. Una distesa di tronchi e rami che, per i bagnini, è conseguenza delle piene dei fiumi e dei corsi d’acqua minori dell’ultimo fine settimana. Q
uei materiali, dopo aver raggiunto il mare, sono stati ricondotti a riva dalle correnti. E lì, lungo l’arenile, si sono spiaggiati, generando una serie di criticità ai concessionari. Non tutti, infatti, hanno iniziato le operazioni propedeutiche alla stagione estiva. Stagione, peraltro, nuovamente accompagnata da quel senso di incertezza per effetto della (sempre pendente) spada di Damocle della direttiva Bolkestein. Chi invece è già operativo per la predisposizione degli stabilimenti, armato di guanti, rastrelli e tanta (necessaria) pazienza, sta provvedendo in autonomia ad accumulare cataste di scarti consegnati dalle onde, in attesa del consueto e programmato passaggio mensile di ritiro dei rifiuti da parte dell’azienda preposta. Alessandro Filippetti, presidente del Consorzio Falcomar, interpreta a chiare lettere il sentimento di molti colleghi.
L’incipit: "Siamo esausti, ora basta". E invoca provvedimenti: "Non possiamo subire sempre noi le conseguenze delle piene dei fiumi – insiste il titolare dello chalet Mirco&Ale –. Torniamo a ribadire l’importanza di mantenerli puliti, in modo che nelle giornate di piena come accaduto soprattutto sabato scorso, questi non raccolgano i legnami che incontrano lungo il percorso. Una volta nel fiume, infatti, quei detriti inevitabilmente raggiungono il mare che, successivamente, con le correnti li trasporta fino alle nostre spiagge. Per questo ritengo che sia importante aprire un tavolo di confronto tra operatori balneari, Comuni costieri e Regione Marche e trovare una soluzione a questo problema che si ripropone ciclicamente. Aggiungo anche che non interessa soltanto Falconara, ma pure altri territori che si trovano nelle stesse condizioni".
Filippetti conferma l’impegno totale dei bagnini per tenere pulita la spiaggia e i singoli stabilimenti, spesso gestiti a conduzione familiare. Ma essendo ancora inizio aprile, molti di loro "non vorrebbero dover ricominciare tutto daccapo. Chi ci dice che, da qui all’estate, non potrebbero esserci altre mareggiate? Ecco perché riteniamo sia importante pulire i fiumi a monte, per non subirne gli effetti a valle".