Il centro storico di Ancona invaso da turisti e visitatori nel giorno di festa, cullati da una mite e assolata giornata autunnale, ma il capoluogo ha risposto a modo suo: musei chiusi e degrado nelle zone di pregio. Siamo sempre alle solite, ossia la difficoltà della città nel suo complesso a essere in grado di svolgere il suo ruolo di capoluogo votato finalmente all’accoglienza dei turisti.
Ieri mattina siamo rimasti molto sorpresi dal portone chiuso del MANM, il Museo Archeologico Nazionale delle Marche. Era un venerdì di festa e, come da orario esposto all’esterno di Palazzo Ferretti, il museo doveva risultare aperto, ma purtroppo così non era. Impossibile chiedere spiegazioni, ieri come in ogni altro giorno dell’anno, direttamente alla vicina sede della Soprintendenza Unica delle Marche, tra l’altro off limits nel giorno di Ognissanti. Ovviamente non visitabili, ormai da lungo tempo, la Chiesa del Gesù (aperta di recente per una mostra a tempo, ma per il resto sempre chiusa) e quella degli Scalzi. Dalla cerimonia al Rifugio di Santa Palazia è arrivata la forte richiesta di Comune e Anpi affinché quello scrigno di memoria storica sia messo a disposizione dalla Soprintendenza non soltanto il 1° Novembre per le celebrazioni della strage del 1943, ma tutto l’anno. Appelli che si ripetono negli anni, da giunta a giunta, senza che nulla cambi.
La cattedrale di san Ciriaco quanto meno ieri era aperta, così come altri siti monumentali e culturali della città, ma la questione del MANM resta una ferita aperta. A esso si collega lo ‘strano caso’ del parcheggio Birarelli, chiuso da un anno ormai e dei cui lavori di manutenzione straordinaria non si sa più nulla. Uno spazio fondamentale per la sosta che andava recuperato e organizzato bene, ma di fatto diventato un’area chiusa e inutile. Anche su questo, come su altro, da Palazzo del Senato (dove da tempo sono in corso lavori di restauro) nessuna risposta. Il fatto che il Foro e l’Anfiteatro romano fossero chiusi anche ieri non fa più quasi notizia.
Chiudiamo la triste pagina della mancata accoglienza turistica con il pessimo decoro nei luoghi di maggior pregio: Arco della Prefettura, scala d’ingresso all’Arco Amoroso piena di rifiuti, come se lì si fosse svolto un picnic con aperitivo. Dito puntato sull’inciviltà delle persone ovviamente, ma anche della totale carenza sotto il profilo del decoro in cui versa Ancona nel suo complesso. Insomma, da cose da fare per diventare davvero città turistica ce ne sono ancora parecchie.
p.cu.