
Un simbolo dell’incompiuta del residence di Pietralacroce è stato rimosso. Dallo stop alla ripresa dei lavori per realizzare più di 50 appartamenti popolari . Presto verrà messa mano anche agli scheletri dei tanti palazzi abbandonati.
Silos rimosso in via Impastato: è il segno dei tempi che cambiano e portano una ventata di novità. Barlumi di luce e di speranza all’Apl 4 di Pietralacroce. Quella struttura ingombrante è rimasta lì, praticamente in mezzo alla strada per almeno quindici anni, testimonianza di una delle tante incompiute legate ai progetti residenziali falliti all’inizio del terzo millennio in città e nell’hinterland. Le cose sembrano cominciare a muoversi, finalmente, nel sito rimasto abbandonato da anni quando le edificazioni erano quasi arrivate al termine. Dallo stop alla ripresa dei lavori, con la possibilità di realizzare più di 50 appartamenti (per la precisione 54) di edilizia convenzionata dedicata a famiglie con redditi più bassi. Era questa l’idea di partenza, all’alba dei tempi del fallimento della Coop Casa Marche che ha messo in grossa difficoltà le famiglie in questione. Tutto sembrava perso poi a gennaio 2018 il primo spiraglio di speranza che col tempo si è concretizzato. Dal fallimento all’assegnazione all’asta di tutto il sito residenziale di via Impastato, per anni chiusa e inaccessibile proprio a causa del crac. Alla fine è stata l’impresa privata Vignoni ad aggiudicarsi l’opera per 1,2 milioni di euro (all’asta aveva partecipato anche il Comune).
Ora servirà del tempo per rimettere in piedi tutto l’apparato, ma il peggio sembra davvero essere passato per i residenti che hanno da tempo dato vita a un Comitato che porta avanti le interlocuzioni istituzionali e non solo. Proprio in un recente incontro con i vertici della Direzione lavori pubblici del Comune di Ancona era emersa con forza la richiesta che fossero effettuati una serie di interventi proprio su via Impastato. Prima di tutto eliminare una volta per tutte quel silos sintomo di abbandono e poi l’asfaltatura della strada, la sistemazione della mura di sostegno e ovviamente lo sblocco dell’area per gli interventi di edilizia convenzionata: "Tutti gli impegni presi li abbiamo mantenuti e finalmente siamo riusciti a rimuovere quel silos. Era rimasto lì negli ultimi quindici anni e adesso possiamo rivendicare di averlo tolto e di aver fatto altre operazioni che i residenti chiedevano. Sono anni che si parla del fallimento del cantiere denominato Apl 4, adesso si inizia a fare sul serio" spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici, Stefano Tombolini. Presto verrà messa mano anche agli scheletri dei palazzi abbandonati.
p.cu.