REDAZIONE ANCONA

La ricetta di Baldassarri: "Il mio piano Marche in cinque mosse. La prima? Infrastrutture"

L’ex viceministro all’Economia alla vigilia del forum Istao di Ancona "Partire dall’intermodalità porto-aeroporto-interporto ma non solo". E per il futuro ’disegna’ un triangolo viario con l’Abruzzo. .

La ricetta di Baldassarri: "Il mio piano Marche in cinque mosse. La prima? Infrastrutture"

La ricetta di Baldassarri: "Il mio piano Marche in cinque mosse. La prima? Infrastrutture"

di Giacomo Giampieri

ANCONA

"Europa al crocevia, le Marche al centro nel mondo globale del XXI Secolo" è il titolo del nuovo Monte Conero Adriatic Economic Forum (Maef) in programma domani e venerdì alla Mole Vanvitelliana di Ancona e organizzato dall’Istao, del presidente Mario Baldassarri (ex viceministro dell’Economia e delle Finanze), in presenza di una serie di partner istituzionali e la partecipazione, tra i relatori, di autorità politiche, rappresentanti delle categorie e associazioni, economisti. Tra gli approfondimenti previsti, l’allargamento dell’Unione europea "per essere protagonista della governance mondiale nel mondo globale", mentre quello istituzionale prevedrà il tema dell’Europa "a tre cerchi per promuovere cooperazione, sviluppo, benessere, libertà e pace". Le Marche, in questo, sono baricentriche.

Presidente, partiamo dal tema scelto: che significa?

"Visto il periodo che stiamo vivendo, l’Europa è giunta ad un crocevia decisivo. Non c’è in questo momento, ci sono le singole Nazioni che però non hanno forza rispetto a Cina, India e Stati Uniti. Ritengo sia utile un doppio processo. L’allargamento verso i Balcani, e sullo sfondo c’è l’Ucraina, e così l’allargamento verso l’Africa, attraverso un rafforzamento delle Istituzioni in senso federale. Avanzerò una proposta al Maef".

Quale?

"Francia, Germania, Italia e Spagna debbono mettersi insieme e concordare un bilancio e un debito comuni. Ovvero rendere permanente quel Next Generation Eu, che è trainante, ma ha un termine nel 2026. E lo scenario tendenziale dice che la crescita rallenterà senza quella misura, si attesterà per l’Europa e l’Italia allo 0,3 o 0,4 per cento. Non dimentichiamo che negli ultimi anni Cina e India sono cresciuti del 5%, gli Stati Uniti del 2.5 e l’Italia appena dell’1. Con un bilancio comune su tre anni, 100 miliardi il primo anno, 200 il secondo, 300 il terzo, tra i Paesi che rappresentano il 70% dell’Ue si produrrebbe un risultato positivo per l’intera area euro, spingendo in alto la crescita, rendendo più solida la finanza pubblica e rientrando dal debito".

Dalle elezioni europee è tuttavia emerso un quadro politico fortemente frammentato. Pensa sia ugualmente possibile?

"Politicamente appare un’utopia. Ma rispondo con una domanda: quale alternativa se non lo facciamo? L’Europa rischia di scomparire. Quindi l’obiettivo strategico economico che propongo è di guardare all’area di sviluppo per la cooperazione Europa-Africa. Ma di guardare anche all’area Adriatico ionica che ha le Marche al centro e Ancona come porta d’Oriente e per i Balcani. Il Piano Mattei della premier Giorgia Meloni deve diventare dell’Europa".

E proprio sulle Marche?

"Presenterò cinque mosse per portarle nel XXI secolo. E sono soprattutto infrastrutturali, partendo dall’intermodalità porto, aeroporto, interporto: l’alta velocità adriatica sulla Bologna-Bari; una rete ferroviaria con la metropolitana di superficie; la Pedemontana totale dal Metauro al Tronto; la Fano-Grosseto spa come la Quadrilatero, una società di scopo che dopo 40 anni finisca i lavori in tre anni; otto corsie sull’A14. Su questo ho un’idea chiara".

Ovvero?

"Creare un triangolo Marche-Abruzzi. I due cateti li abbiamo, l’attuale che va Porto Sant’Elpidio a sud, l’altro è doppio, da Giulianova verso L’Aquila, oltre alla Ascoli mare. Manca l’ipotenusa: ovvero una bretella che colleghi l’A14 con la Giulianova-L’Aquila, una seria alternativa. Costa meno, implicherebbe meno tempo e permetterebbe di bypassare il problema delle gallerie e cantieri lenti. E, soprattutto, renderebbe più sicure strade dove si sono verificati molti incidenti, talvolta mortali".