REDAZIONE ANCONA

La Regione fa gola a tanti. Obiettivo: affossare Latini

L’amministrazione comunale nata tra mille compromessi è deflagrata: troppi interessi con lo sguardo alle elezioni.

Incontri carbonari, cene o pranzi "segreti", fazioni che si contrappongono. Quello che si sta consumando nel Comune è degno di un thriller, anche se non di altissima qualità, che però non tiene conto della città e dei suoi abitanti. La maggioranza al governo, nata solo per strappare il governo cittadino al centrosinistra, è subito deflagrata: troppe le divergenze al suo interno. Senza tener conto che ne fanno parte un sindaco candidato mal volentieri dalle Civiche per dissapori del passato, un assessore che prima era il candidato dei latiniani e che poi aveva sbattuto la porta per correre da solo. Insomma le premesse erano già nefaste ancor prima che poi i cittadini decidessero che comunque il "nuovo" sarebbe andato bene.

Ma è bastato arrivare al giorno dopo del "trionfo" piraniano per far riesplodere i dissidi partendo dalla composizione della giunta. Ma fin qui si potrebbe dire che è il gioco della politica, se non fosse che pian pianino è venuta fuori la realtà: Dino Latini con le sue Civiche dava fastidio. Vuoi per il suo "potere" sulla città che ha già governato in prima persona per dieci anni e poi con le sue Civiche che hanno da decenni messo le radici nel tessuto cittadino. Ma è ancora poco. Il motivo principe è da ricercare con lo sguardo rivolto verso le regionali del prossimo anno. Tanti, troppi i galli a voler cantare, e quindi la prima opzione è far fuori, politicamente parlando, quello che è più in vista: appunto Latini che è l’attuale presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche.

Una sua ricandidatura in Regione sarebbe troppo ingombrante per chi ambisce a fare il salto e insiste sullo stesso bacino di voti. Ma come limitare l’avvocato Latini? Escludendolo dalla gestione, riconquistata, di Osimo. Ecco l’obiettivo. Che si vuole raggiungere anche andando contro il governatore delle Marche, Acquaroli, davanti al quale proprio Pirani aveva accettato una via d’uscita dall’empasse poi disattesa facendo andare su tutte le furie il presidente. In quell’incontro si fece il punto anche sul caso delle centrali biomasse con Acquaroli, diciamo, poco favorevole e Latini nettamente contrario. E anche in questo caso Pirani fece spallucce andando poi avanti sulla sua strada. La domanda sorge spontanea: perchè il sindaco è così ostinato su quei progetti? La spiegazione, politica, deve ancora arrivare.

E, mentre il centrodestra già combatte al suo interno per un posto in Regione, anche nel centrosinistra l’ex sindaco Pugnaloni osserva interessato: anche lui cerca un posto al sole.

Alfredo Quarta