REDAZIONE ANCONA

La puzza persiste:: "Venite qua all’alba"

Il persistente problema di odori molesti provenienti dall'impianto a biomasse di Polverigi suscita l'indignazione dei cittadini, che chiedono interventi urgenti alle autorità locali. L'amministrazione comunale avvia un confronto con la gestione dell'impianto, ma la situazione rimane irrisolta a causa delle complessità legali.

Il persistente problema di odori molesti provenienti dall'impianto a biomasse di Polverigi suscita l'indignazione dei cittadini, che chiedono interventi urgenti alle autorità locali. L'amministrazione comunale avvia un confronto con la gestione dell'impianto, ma la situazione rimane irrisolta a causa delle complessità legali.

Il persistente problema di odori molesti provenienti dall'impianto a biomasse di Polverigi suscita l'indignazione dei cittadini, che chiedono interventi urgenti alle autorità locali. L'amministrazione comunale avvia un confronto con la gestione dell'impianto, ma la situazione rimane irrisolta a causa delle complessità legali.

L’impianto a biomasse di Polverigi continua a scatenare polemiche da parte dei cittadini. "Amministratori comunali, il sopralluogo in via Baiana venite a farlo alle 4.30 di mattina capite bene di che cosa stiamo parlando e magari iniziate anche a fare qualcosa – urlano i residenti -. Non si respira. La puzza di gas-letame di quell’impianto riesce a sentirsi anche con le sole finestre aperte dalla parte dietro delle camere ed è così tutti i santissimi giorni". "Sono in ferie da 20 giorni e dato che sto facendo dei lavori dentro e fuori casa, posso affermare con certezza che dall’impianto fuoriesce puzza nauseabonda quasi tutti i giorni e a qualsiasi ora del giorno, 24 ore su 24, senza orario praticamente", testimonia un altro. Quei cittadini sono gli stessi che da diverso tempo ormai hanno inoltrato diverse segnalazioni alle autorità competenti proprio per quegli odori molesti. L’amministrazione comunale da ultimo ha aperto un confronto con la nuova gestione non potendo emettere un’ordinanza di chiusura dell’impianto senza un provvedimento giudiziario alla base (il rischio sarebbe la richiesta di risarcimento da parte della ditta che potrebbe mettere in serie difficoltà il Comune stesso). La ditta sarebbe autorizzata a concentrare il carico e lo scarico del materiale zootecnico fuori dall’orario di lavoro delle aziende limitrofe.