Tanto rumore per nulla. La chiusura della "zona rossa" per il G7 Salute non ha comportato grossi disagi e ieri mattina, fino all’ora di pranzo il centro città, da piazza Roma alla parte finale di corso Garibaldi era comunque molto popolato nonostante diverse chiusure. Sì perché diversi esercenti hanno scelto di tenere la saracinesca abbassata anche la mattina visto che dalle 14 in poi le chiusure erano obbligatorie per tutti in zona rossa per motivi di sicurezza. Bloccato il passaggio anche a piedi in via XXIX settembre, per raggiungere il centro era necessario munirsi di uno speciale permesso che è stato puntualmente controllato dalle forze dell’ordine presenti in ogni angolo di strada dal parcheggio degli Archi fino a piazza Roma, con posti di blocco anche in piazza Kennedy davanti al teatro delle Muse. Ma non si respirava aria da coprifuoco, complice forse anche la bella mattinata di sole che ha spinto molti anconetani a fare una passeggiata e guardare le vetrine. "Forse c’è stato meno afflusso rispetto al solito ma clienti ne abbiamo avuti e non si è notata molto la differenza rispetto agli altri giorni" sottolinea una commessa del negozio Tiger. Lì di fronte il bar Giuliani ha invece scelto di restare chiuso anche la mattina, poiché come spiega il titolare Michele Zannini non avrebbe avuto senso restare aperti e mettere in moto la macchina organizzativa del bar solo per qualche ora, dando così la possibilità anche ai dipendenti di organizzarsi al meglio la giornata. "Stamattina abbiamo avuto clienti come al solito, non ho notato niente di strano – ci spiega anche una commessa di una catena di intimo femminile – noi siamo un franchising e siamo rimasti aperti ma ovviamente alle 13 chiuderemo come da provvedimento. Non resta che adeguarci visto che deve essere garantita la sicurezza e l’incolumità delle personalità che sono arrivate ad Ancona da tutto il mondo per queso G7".
Problemi minori sicuramente per le attività posizionate nel tratto da piazza Roma a piazza Cavour, non in zona rossa, e tutte regolarmente aperte. Mentre nel tratto di corso Stamira sempre interessato dalle chiusure forzate quasi nessuno è rimasto aperto la mattina, così come agli Archi. Gli unici a poter transitare in zona rossa, oltre alle persone munite di speciale permesso erano i lavoratori dei cantieri navali il cui passaggio però è stato deviato all’altezza dell’hotel Seeport per poi rientrare in via XXIX settembre all’altezza della galleria (davanti alla statua di Violata). Paradossale che potessero transitare sulla strada le auto (sempre se munite di permesso) e non le biciclette, tanto che i lavoratori hanno dovuto portarle a spalla lungo la ripida scalinata che conduce al Seeport per poter rientrare a casa dopo il turno di lavoro. Le restrizioni più rigide sono state applicate nella fascia dalle 14 alle 24 ma tutto si è svolto senza particolari intoppi. I residenti delle aree coinvolte sono stati invitati a limitare l’uso dei veicoli e a utilizzare i parcheggi di riserva messi a disposizione dal Comune, come il parcheggio degli Archi.