
Il salvataggio in mare dopo il naufragio in acque maltesi. La Ocean Viking sta viaggiando verso il porto di Ancona
Nella notte tra martedì e mercoledì una bambina di 7 anni ha perso la vita dopo essere stata salvata in mare. Proprio quando è stata portata in salvo a bordo della Ocean Viking dai nostri soccorritori, il suo cuore ha smesso di battere. La nostra équipe medica era riuscita a rianimarla dopo 45 minuti di massaggio cardiaco e la piccola è stata subito portata d’urgenza in elicottero a Malta con sua madre e sua sorella. Purtroppo poco dopo abbiamo appreso, con immenso dolore, che non è sopravvissuta". È quanto fa sapere Sos Mediterranee, organizzazione che con la nave Ocean Viking è impegnata nelle operazioni di salvataggio di persone migranti nel Mar Mediterraneo. La nave sta viaggiando in direzione Ancona dove approderà oggi intorno alle 17 alla banchina 19 del porto dorico.
"Questa tragedia – aggiungono dall’organizzazione – ha colpito profondamente il nostro team a bordo e tutta l’organizzazione. Oltre lo shock e il dolore immenso per lei e la sua famiglia, questa ennesima morte rappresenta l’orrore assoluto a cui assistiamo nel Mediterraneo centrale: bambini, donne e uomini muoiono in mare, vittime di un abbandono che è voluto. La loro morte non è inevitabile: è la diretta conseguenza di decisioni politiche, leggi e di un sistema che non tiene conto del loro destino. "Le operazioni di salvataggio – evidenziano da Sos Mediterranee – si svolgono sotto pressione con porti sicuri assurdamente distanti. Oggi, la Ocean Viking è costretta a dirigersi ad Ancona, a più di 1.400 chilometri dalla zona di salvataggio: il che comporta 3/5 giorni aggiuntivi di navigazione per i 111 sopravvissuti affinché possano raggiungere la terra. Queste persone, provenienti principalmente da Pakistan, Siria e Bangladesh, sono fuggite dalla Libia, un paese dove la violenza e la detenzione arbitraria li espongono a sofferenze insopportabili. La assurda prassi dell’assegnazione di porti lontani per lo sbarco imposto dagli Stati europei e dalle autorità italiane, mette gravemente a rischio il loro benessere fisico e mentale".