Ancona, 27 agosto 2024 – Chiara Bontempi, quella polacca, 12esima tappa di Diamond League, sembrava la proverbiale ‘mission impossible’, dopo tutto quello che suo marito aveva passato a Parigi. Ma se ti chiami Gianmarco Tamberi nulla è impossibile. E allora, come giudica la vittoria?
"Sicuramente una ventata d’aria fresca. Uno spiraglio di luce dopo giorni veramente impegnativi e con un umore molto basso. Questo ci dà un po’ di felicità, finalmente, ma che certo non colmerà e non potrà sostituire quello che è accaduto alle Olimpiadi".
Però intanto è un successo di prestigio e affatto scontato... "Il fatto che Gianmarco, dopo tutto quello che ha passato sia fisicamente, non dimentichiamoci il problema di salute, sia mentalmente, sia riuscito ad arrivare in testa a tutti è un fatto positivo. In molti hanno avuto un down post Olimpiadi, quando ti scende l’adrenalina e la tensione, una gara che gli atleti preparano al massimo per performare al meglio. Nonostante il periodo difficile, sono orgogliosa che lui sia riuscito a tirare fuori qualcosa".
E dopo Chorzow, sullo sfondo – venerdì – il Golden Gala Pietro Menna allo stadio olimpico di Roma, tanto caro a Gimbo, dove peraltro ha vinto gli Europei lo scorso giugno. Sensazioni?
"Penso che a Roma potrà fare ancora meglio. A ‘casa’ sua, nel suo stadio, avrà molti stimoli. Ecco perché ieri (domenica, ndr) ha voluto provare le misure dei 2.38 e dei 2.40. In questa fase Gianmarco ha bisogno di qualcosa che lo stimoli. Sono convinta che ci regalerà altre belle soddisfazioni, quantomeno lo spero. Dita incrociate per venerdì sera. A Roma, ovviamente, io ci sarò".
Come c’è sempre stata, per lui. Come avete vissuto i commenti da censura nei confronti di Gianmarco, specie dopo il video in cui ha raccontato la terribile giornata del 10 agosto, tra ospedali e coliche renali, fino alla gara olimpica?
"Penso che si tenda sempre troppo spesso a sottolineare i commenti negativi che, lo capisco, fanno più rumore di quelli positivi. Ma se ci sono mille persone che gli danno contro, peraltro non si sa per quale motivo, ce ne sono altre 500mila dalla sua parte. C’è un sacco di gente che sta con lui e lo vedo quotidianamente. Persone che lo fermano per fargli un complimento, mandargli un messaggio di ammirazione o chiedergli una foto. E ce ne sono altre che, avendo avuto lo stesso problema di Gianmarco a Parigi, si immedesimano e sono stupite dal fatto che lui, pur fortemente provato, abbia gareggiato ugualmente".
E cosa pensa?
"Trovo strano che si dia più spazio alle persone che, prive di contenuti, scrivono cose tanto per. Che sostanza ha dire ‘Gianmarco è un fallito o un pagliaccio?’. Non ha senso, è solo uno sfogo per un’infelicità, una frustrazione o una poca intelligenza che queste persone hanno nella vita. Non gli do peso. Io so chi è Gianmarco e mi spiace venga data tanta importanza a questa parte di persone, una netta minoranza. Le persone che gli vogliono bene sono molto di più. Poi sui social conosciamo i meccanismi e sembra siano tante. Ma sappiamo altrettanto bene che nella vita reale non è così".