NICOLÒ MORICCI
Cronaca

La malattia in famiglia: "Paura, violenza e silenzi. Ecco come aiutiamo i figli degli alcolisti anonimi"

L’unico gruppo di familiari adolescenti delle Marche si è riunito a San Cosma. Il Carlino ha partecipato all’incontro: "Per loro situazioni devastanti".

La malattia in famiglia: "Paura, violenza e silenzi. Ecco come aiutiamo i figli degli alcolisti anonimi"

La malattia in famiglia: "Paura, violenza e silenzi. Ecco come aiutiamo i figli degli alcolisti anonimi"

La paura di esporsi, di parlare dei continui litigi dentro le mura domestiche. Ma anche la paura di reazioni sconsiderate da parte di familiari alcolisti. La violenza fisica è spesso una realtà da considerare, salvo fare i conti – talvolta – con quella psicologica. I figli e i fratelli di chi soffre di alcolismo lo sanno bene. È per questo che il gruppo Alateen, i familiari adolescenti (teen da teenager, ndr) degli Alcolisti Anonimi (A.A.), sono stati ospitati alla chiesa di San Cosma, mercoledì, alle 20.30, dagli Alcolisti Anonimi Marche ´Le tre rose´. Al momento, l’unico gruppo di Alateen ha sede a Civitanova, ma gli organizzatori e i vertici del gruppo degli A.A. auspica possa formarsi anche ad Ancona e altrove.

Maria Antonietta (nome di fantasia), responsabile per le comunicazioni esterne di A.A., parla di adesioni importanti: "Nel gruppo, ci sono ragazzi e ragazze dai 6 ai 19 anni che possono essere – spiega – figli o fratelli di alcolisti. L’alcolismo – riflette – è una malattia della famiglia e i ragazzi spesso soffrono in silenzio. Quando escono all’esterno, vivendo realtà problematiche, provano vergogna, si sentono diversi e vogliono nascondere questo problema soffocandolo interiormente. I danni si notano dopo i 20-25 anni, con attacchi di panico, bassa autostima, chiusura caratteriale. C’è una evasione dal problema che può portare ad altre dipendenze". Squilibri che derivano dal fatto che "l’alcolista tende a nascondere la propria patologia e i familiari sono ossessionati dal farlo smettere. Se il papà beve troppo e la mamma magari lavora, è sul figlio che ricadono talune responsabilità. È gravoso per i bimbi che finiscono per diventare genitori dei propri genitori. E questo porta a una maturità anticipata da parte dei ragazzi, ma un adolescente ha bisogno di serenità e spensieratezza". Addio tranquillità tra padre e madre, solo silenzi e zero carezze o condivisioni di emozioni. "Alateen offre un’opportunità di conoscenza della malattia per ritrovare il proprio equilibrio conoscendo se stessi, grazie al confronto con gli altri". Al momento, l’Alateen di Civitanova è l’unico delle Marche ed è composto da circa 15 ragazzini. Il programma è lo stesso, quello dei 12 passi e delle 12 tradizioni di Alcolisti Anonimi. "All’esterno, il bimbo, con i compagni o gli amici, difficilmente parla di queste cose. È qui che si cerca conforto nel più totale anonimato".

Luigi Giorgetti, psicoterapeuta del Centro recupero San Nicola di Piticchio con lo studio ad Ancona (nella foto), parla di una cosa "devastante" per i figli: "Loro si assumono la responsabilità di quanto accade ai genitori, come se fosse colpa dei figli. E invece dovremmo essere noi adulti a proteggere i ragazzi, che al contrario in quel contesto crescono con delle insicurezze. Il compito dell’adulto è trasmettere alle generazioni future come affrontare la vita, la sua parte emotiva, i problemi. Ma se il genitore per prima dimostra di non saperlo fare, purtroppo ciò che apprendono i figli è che non v’è soluzione, perché i genitori usano l’alcool come mezzo. Un mezzo – precisa – che i figli vedono come inefficace. C’è chi imiterà i genitori, chi resterà in sofferenza e chi prenderà tutt’altra strada, evolvendosi. Questo gruppo serve per buttare fuori tutto ciò che i bimbi hanno dentro. L’ascolto è fondamentale".