PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

La Corte d’Appello nel mirino: "Una centrale termica sul tetto". Proteste ed esposto dei residenti

Ecco cosa è stato installato in cima alla sede del tribunale in pieno centro: un pugno in un occhio per chi ci vive. Ancora non è attiva, ma preoccupa anche il rumore che potrà causare. Il progetto intanto va avanti.

La vera e propria centrale termica che si sta installando sul tetto della Corte d’Appello a due passi da piazza Roma in pieno centro: protestano i residenti

La vera e propria centrale termica che si sta installando sul tetto della Corte d’Appello a due passi da piazza Roma in pieno centro: protestano i residenti

Una centrale termica sul tetto dell’edificio nel cuore del centro storico: l’irritazione dei residenti. Un autentico pugno sullo stomaco quanto si sta realizzando in cima alla sede della Corte d’Appello, in via Carducci, a due passi da piazza Roma. Sull’edificio, di proprietà comunale, da tempo sono in corso dei lavori, ma la cosa che lascia senza parole è la struttura che è stata montata sulla sommità. Si tratta di enormi macchinari, dei parallelepipedi simili a container che hanno una loro massa e dunque rappresentano un evidente ostacolo a livello di skyline. Il decoro, l’aspetto visivo come il potenziale rumore che potranno sviluppare le varie caldaie sono le cause principali che hanno spinto i residenti di alcuni condomìni che si trovano in prossimità della sede giudiziaria a rappresentare le proprie ragioni tra l’altro nei confronti di un’istituzione. Ci sono state delle segnalazioni, delle richieste di informazioni, ma poi si è andati oltre attraverso l’intermediazione di legali di fiducia delle famiglie che abitano attorno alla Corte d’Appello: da via Carducci a via Magenta fino a via Matteotti, piazza del Plebiscito e così via.

La direzione giudiziaria e la proprietà dell’edificio vanno avanti nei lavori e non hanno alcuna intenzione di abbandonare il progetto di attivazione della nuova centrale termica che in effetti, al momento, non è ancora attiva, ma presto lo sarà. A quel punto saranno da valutare anche le conseguenze dell’impatto dei rumori sulla popolazione. Tutto ciò poteva essere evitato prima di arrivare a questo punto? Forse sì perché in realtà l’aspetto forse più dirimente riguarda la necessità di realizzare quei lavori su una struttura che nel giro di pochi anni dovrebbe essere dismessa. O meglio, stando al progetto presentato pochi mesi fa a Palazzo del Popolo, la sede della Corte d’Appello di Ancona (unica nelle Marche) dovrebbe cambiare quando il Ministero della Giustizia avrà provveduto a effettuare i lavori di recupero dell’ex sede Inps in piazza Cavour, di proprietà dell’Agenzia del Demanio. Proprio quell’edificio, vuoto da parecchi anni, è stato individuato come la futura ‘Cittadella giudiziaria’ del capoluogo. Oltre alla Corte d’Appello ospiterà anche il Tribunale di Sorveglianza, oggi ristretto in un palazzo condominiale assolutamente non funzionale al viale della Vittoria, stesso discorso dicasi per la sede della Procura generale di via Matteotti. Messo sul tavolo un investimento complessivo da 26 milioni di euro, con la fine dei lavori prevista non prima del 2028.

p.cu.