SARA FERRERI
Cronaca

Jesi, minacce al presidente Chiariotti: maxi daspo di 5 anni del questore

Dopo le deunce del commissariato in quattro non potranno assistere alle partite. A due di loro è stato comminato anche l'obbligo di firma

In azione il commissariato

In azione il commissariato

Jesi (Ancona), 4 settembre 2024 – Minacce al presidente della Jesina Giancarlo Chiariotti, dopo le denunce del commissariato nei confronti di quattro ultras arrivano i daspo del questore Cesare Capocasa. Un provvedimento adottato per via del loro comportamento: un danno all’ordinato svolgersi della manifestazione sportiva e motivo di turbamento dell’ordine pubblico, opportunamente notificati ai diretti interessati. Ripercorrendo i fatti, la vicenda ha origine dall’incontro di calcio a 5 tra le squadre Jesina-Antenore disputatasi al Palatriccoli l’8 giugno e valevole per i play off di promozione in serie B. Sin dall’inizio della partita, un gruppetto di tifosi ultras, avendo notato la presenza non gradita del presidente della Jesina, additato ormai da tempo quale responsabile della retrocessione in promozione della Jesina calcio, si erano avvicinati alla sua postazione offendendolo e minacciandolo. Sul posto, i poliziotti intervenuti, constatavano la presenza del gruppo ultras dietro al palco della tribuna, i quali con sguardo minaccioso guardavano il presidente. Alla vista degli operatori di polizia, gli ultras si distanziavano di una decina di metri fatta eccezione per uno che, imperterrito, gridava: “Vattene via da Jesi…” Al termine dell’incontro, con esito sfavorevole per la jesina, il gruppetto di tifosi si è riavvicinato al presidente della jesina ed in particolare quattro di essi continuavano a gesticolare ed inveire con animosità contro lo stesso: . All’esterno del palazzetto è stato trovato uno striscione con la scritta: “Siamo alla resa dei conti…” Il presidente, scortato dai poliziotti e dal vicequestore Paolo Arena ha lasciato la struttura sportiva. L’attività investigativa ha poi consentito di identificare compiutamente i principali responsabili dell’episodio i quali, convocati in commissariato, sono stati denunciati per minacce in concorso. Da qui, l’istruttoria finalizzata all’adozione dei daspo, due della durata di un anno e due di 5 anni, poiché già sottoposti a daspo per fatti analoghi accaduti in altre competizioni calcistiche, con ulteriore prescrizione dell’obbligo di firma due anni, trenta minuti dopo l’inizio delle gare nei giorni in cui la jesina calcio a 5 e calcio a 11 disputerà incontri ufficiali di campionato. Alta l’attenzione della Questura di Ancona, sull’ordinato svolgimento degli incontri calcistici, in modo che gli stadi siano luoghi vivibili aperti a tutti i cittadini che amano lo sport del calcio ma nel pieno rispetto delle regole.