SARA FERRERI
Cronaca

Jesi, lo spettro degli esuberi alla Cnh. Si passerà da due a un turno giornaliero

Pesa il calo del mercato Emeal. Ieri l'incontro dei sindacati con i vertici aziendali. Le sigle hanno respinto subito ogni trattativa e chiesto l'assemblea dei lavoratori per lunedì

Lo stabilimento Cnh di via Agnelli dove si producono trattori

Lo stabilimento Cnh di via Agnelli dove si producono trattori

Jesi (Ancona), 1 marzo 2024 – Lo spettro degli esuberi alla Cnh industriale di Jesi. Tornano le preoccupazioni per la tenuta occupazionale dello Jesino: si inizia a parlare di esuberi alla Fiat Cnh dove a breve i turni dovrebbero passare da due a uno giornalieri. I numeri non ci sono ancora ma il calo produttivo per lo stabilimento jesino porterà molto probabilmente a uscite dal lavoro per una parte dei dipendenti della più grossa azienda metalmeccanica del territorio la quale ad oggi ha oltre 900 lavoratori cui sommare l’indotto e il personale che lavora con aziende collegate. Ieri pomeriggio nello stabilimento di via Giovanni Agnelli si è svolto un incontro tra la direzione aziendale e i vertici di Cnh industrial con le delegazioni sindacali. L’azienda ha annunciato il ricorso ad un turno centrale con conseguente esubero del personale. Totale chiusura è arrivata dal sindacato che ha chiesto per lunedì un’assemblea con i lavoratori, fortemente preoccupati, per spiegare quanto sta accadendo e le mosse da mettere in campo nei confronti delle scelte aziendali. Si parla di numeri importanti di personale che dovrà uscire dallo stabilimento che nella zona industriale produce trattori, ma non sono stati approfonditi perché i sindacati non hanno dato la disponibilità ad avviare la trattativa. La discussione è ancora tutta da fare ma l’intenzione delle sigle sindacali sarebbe quella di chiedere di mettere in campo se proprio inevitabile, uscite volontarie e prepensionamenti. Le nubi grigie all’orizzonte erano emerse già nelle scorse settimane quando era ormai assodata la contrazione del mercato Emea e in parte anche di quello extraeuropeo. Nel 2022 la produzione sembrava crescere ed erano state assunte 200 persone poi, lo scorso anno la doccia fredda della cassa integrazione piuttosto pesante, fino a 10 giorni al mese. Una situazione che non sembra migliorare. Del resto la protesta europea dei trattori, mobilitazione che si è svolta anche a Jesi tre settimane fa, ha mostrato la fragilità di un settore, quello agricolo, principale acquirente e utilizzatore dei mezzi che si producono nello stabilimento di via Giovanni Agnelli. Il venir meno degli incentivi, la novità delle politiche europee, l’affanno dei produttori agricoli e l’inflazione hanno causato una stagnazione del mercato con i nodi che ora stanno arrivando al pettine. Sara Ferreri