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Jesi, c’è lo spareggio contro Paperdi Caserta

A volte ritornano: la Juve Caserta firmata Paperdi, Damiano Cagnazzo, origini maceratesi, jesino d’adozione, uno dei coach più amati e...

Al PalaTRiccoli si scende in campo alle ore 18

Al PalaTRiccoli si scende in campo alle ore 18

A volte ritornano: la Juve Caserta firmata Paperdi, Damiano Cagnazzo, origini maceratesi, jesino d’adozione, uno dei coach più amati e stimati dal pubblico aurorino, per la prima volta da avversario al PalaTriccoli. Ecco serviti solo alcuni dei tanti motivi di richiamo per General Contractor - Paperdi Caserta di domani (Palatriccoli ore 18) ultimo appuntamento casalingo del 2024 con il basket jesino.

Due squadre appaiate in classifica stessi punti stesso record (8 vinte 8 perse) identico percorso stagionale, avvio ai limiti del disastroso (Jesi una vinta 4 perse, Caserta una vinta 6 perse) seconda parte del girone ascendente. Numeri alla mano la sfida di domani assume i contorni di un momentaneo spareggio anticipato tutt’altro che decisivo, per dare corpo e sostanza alla scalata di quel fatidico sesto posto finale traguardo minimo che, se non altro, garantirà a chi se lo assicura, la permanenza in categoria per la prossima stagione.

General Contractor ancora col dubbio Marulli, assenza importante che si protrae da settimane, probabile rientro da ex della guardia nel derby di Fabriano della vigilia della Befana.

Su sponda campana sensazioni ed emozioni di coach Cagnazzo, per inciso secondo solo ad Andrea Zanchi per presenze in serie A – 99 – sulla panchina dell’Aurora. "Quando sono arrivato ero un ragazzino qui sono rimasto dieci anni, tra giovanili assistente in prima squadra fino a capo allenatore. Ricordi? Tantissimi, per la maggior parte, e per mia fortuna, solo belli, così come fa piacere ritrovare tante persone con cui ho condiviso per anni gioie e amarezze". Che effetto fa dirigere la centesima partita al PalaTriccoli seduto sulla panchina opposta a quella ‘di sempre’? "Dicessi che è una cosa che mi lascia indifferente non sarei sincero, tutto come dire rientra nelle cose della vita di un uomo, figuriamoci di un allenatore ma non credo che dopo la palla a due ci sia tempo e modo per pensare al passato".

Gianni Angelucci