Studente morto investito dal treno, il giudice archivia il caso di Mattia Perini, 16 anni. L’assunzione di nuove prove non ha mutato il quadro. E’ stata sciolta la riserva del gip Carlo Masini dopo l’udienza che si è tenuta mercoledì scorso, per l’opposizione all’archiviazione avanzata dai familiari del giovane che ha perso la vita il 9 gennaio del 2020 alla stazione di Loreto. Mattia tornava a casa da scuola, frequentava l’Alberghiero. Un Freccia Argento lo aveva urtato mentre attraversava i binari. Il padre Giordano aveva fatto riaprire il caso dopo una prima archiviazione, rappresentato dall’avvocato Riccardo Leonardi, perché secondo lui non erano state fatte indagini adeguate. Per il giudice però il quadro è chiaro. "Il ragazzo si è immesso sui binari nonostante il treno ad alta velocità - ha scritto Masini nell’ordinanza di archiviazione - fosse nelle immediate vicinanze". Più di un testimone lo ha riferito alla polizia giudiziaria. Il treno "ha suonato ripetutamente" e Mattia è stato visto "in mezzo ai binari" tentando all’ultimo di scostarsi. E’ stato visto dai macchinisti e da un testimone con le cuffiette alle orecchie. "La dinamica - continua il gip - indicativa di una elevata distrazione del Perini in fase di attraversamento dei binari rende verosimile l’affermazione dei due macchinisti che il giovane, con le cuffie alle orecchie, fosse intento a guardare il cellulare rinvenuto a pezzi". Mattia "ha deciso di porre in essere un comportamento imprudente ponendosi in una situazione di estremo pericolo". Nulla avrebbero potuto fare barriere: "Non era nelle condizioni di poter sentire il forte rumore del treno".
CronacaInvestito e ucciso dal treno:: "Il ragazzo è stato imprudente"