Due sedute in camera iperbarica e ieri pomeriggio le dimissioni per la mamma e le sue due figlie rimaste intossicate da monossido di carbonio, lunedì sera, in una abitazione di via Giordano Bruno, al Piano. Nell’appartamento, al secondo piano di una palazzina distribuita su tre livelli, la famiglia, di origine senegalese, aveva acceso un braciere con dentro della carbonella per riscaldarsi dal freddo. In casa infatti non avevano il riscaldamento e quello era l’unico modo per fare un po’ di calore nell’abitazione, insieme anche ad una stufetta elettrica. Il braciere era acceso da diverse ore e aveva consumato tutta l’aria in casa. Poco dopo le 20 è stata una delle due figlie, che hanno 17 e 12 anni, a chiamare il numero unico di emergenza 112 e a chiedere aiuto perché in casa aveva la mamma, 55enne, e la sorella, che si erano sentite male e anche lei non stava bene. Nausea e giramento di testa i sintomi indicati.
L’operatrice del Nue ha capito che poteva trattarsi di una intossicazione da monossido di carbonio e ha avvisato i vigili del fuoco per un intervento sul posto. In via Giordano Bruno, al civico 12, sono state inviate anche due automediche e due ambulanze, una della Croce Rossa di Ancona e l’altra della Croce Gialla di Falconara. I pompieri hanno aiutato mamma e figlie a raggiungere la strada, aprendo poi tutte le finestre in casa dove c’era una forte concentrazione di monossido. In nottata tutte e tre sono state portate a Ravenna per una seduta di camera iperbarica. Ieri mattina la procedura è stata ripetuta ma all’ospedale di Fano. Nel pomeriggio sono state dimesse. Dall’abitazione di via Giordano Bruno la famiglia aveva avuto lo sfratto perché la palazzina sarebbe in vendita.
ma. ver.