REDAZIONE ANCONA

Caro metano, le stazioni hanno un limite di erogazione

"Domenica pomeriggio sono andato a fare rifornimento. Mi hanno detto che l’impianto era chiuso"

Ancona, 8 marzo 2022 - "Domenica pomeriggio attorno alle 18 sono andato a fare metano perchè l’indomani sarei dovuto partire per una trasferta ma sono dovuto tornare a casa senza carburante".

Quasi 5 euro al chilo, il record del metano

Così un automobilista che domenica ha trovato il distributore di Metano a Jesi centro, aperto ma con l’insolito cartello: ‘Metano non disponibile’. Alla richiesta di spiegazioni i gestori hanno riferito come il gas fosse presente ma non erogabile nonostante il distributore fosse aperto fino alle 21 come di consueto. E così l’automobilista ha scoperto di come per effetto della guerra e delle misure governative, ora i distributori possono erogare massimo un tot di metri cubi al giorno. Non è stato l’unico caso a Jesi, ma anche negli impianti della provincia. "Ho rimandato il rifornimento di metano all’indomani mattina – spiega l’automobilista – ma non nego che ho provato un certo allarme. La mia automobile va soprattutto a metano, ha una piccola riserva di benzina e non averlo significherebbe restare a piedi considerato che la utilizzo molto durante le mie incombenze lavorative e non solo". L’effetto immediato è la corsa al metano la mattina con inevitabili code specie dove i prezzi sono più bassi, ma il contingentamento del gas naturale tiene con il fiato sospeso tante famiglie che hanno investito nell’auto ecologica approfittando di un risparmio che negli ultimi mesi si è assottigliato sempre di più. Alcuni distributori della provincia hanno raggiunto in queste ultime ore il prezzo record di 2,50 euro quando appena due settimane fa si era attorno all’1,50. Un’impennata che sta colpendo un po’ tutti i carburanti, ma il gas metano in particolar modo. Dopo i recenti rincari il 25 febbraio, lo scenario internazionale ha fatto schizzare di nuovo i prezzi alle stelle.

Intanto si muove anche la Lega.

"A preoccupare non è soltanto il caro energia, che sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie e imprese italiane, ma anche l’aumento dei costi del carburante, che sta di fatto costringendo alcuni settori trainanti dell’economia italiana, come la pesca e l’agricoltura, a fermarsi - esordisce il Commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti - come Lega stiamo lavorando a un emendamento a sostegno di queste attività. Da stanotte i pescherecci delle marinerie italiane, compresi quelli delle Marche, non sono usciti in mare - prosegue Marchetti - si tratta di una decisione comprensibile dato che i rincari del costo del carburante stanno impedendo ai pescatori di svolgere il loro lavoro".