
Il prezzo saliva se il cliente incontrava più di una ragazza alla volta
Ancona, 1 aprile 2017 - Messaggi e selfie a luci rosse per intrattenere i clienti. «Andiamo a cena pago io», i soldi guadagnati spesi, per fare la bella vita.
I carabinieri di Senigallia che hanno scoperchiato il pentolone del giro di baby squillo denunciato dal Carlino con un’inchiesta avviata lo scorso novembre, stanno accertando anche la posizione di altre ragazze, che, secondo quando emerso dalle indagini, avrebbero potuto prendere parte agli incontri insieme alla 16enne e alla 41enne. Due le senigalliesi già individuate, entrambe maggiorenni e consenzienti. Ragazze della porta accanto, provenienti da famiglie per bene, attratte dai soldi facili. Giovani che trascorrono le loro giornate tra l’università e gli amici, ma che sono entrate a fare parte del «giro».
Insospettabili anche i clienti, per lo più quarantenni. Badoo, Facebook, ma anche Kijiji le chat utilizzate dalla 16enne per procacciare nuovi clienti. Lei, nonostante fosse poco più che una bambina, non si tirava indietro di fronte a richieste spinte, ma rispondeva a tono, riuscendo ad intrattenere una discussione virtuale anche per diversi minuti. Spesso i clienti non si accontentavano delle sole parole, ma volevano un’anticipazione dell’incontro, una foto sexy, che la giovane, prontamente, si scattava.
A invogliare i clienti, il fatto che assecondasse ogni loro richiesta per poi portarli a stabilire un incontro a cui sarebbe seguito un esborso di denaro. Selfie, ma anche foto posate che «sfoggiava» con orgoglio nel suo profilo Facebook. Non solo social e chat, ma anche siti di annunci dove pubblicava il suo numero di cellulare. Tutte tracce che sono risultate utili ai carabinieri ai fini delle indagini per risalire ai clienti e provare, oltre all’attività di meretricio della ragazza, la posizione della 41enne. Gli incontri tra la 16enne ed i suoi clienti si svolgevano nel camper della donna, dove all’interno, era presente un letto matrimoniale. Incontri che però avvenivano anche in luoghi causali stabiliti dalla 16enne ed il suo cliente. Quello delle giovani squillo è un sottobosco che esiste e che emerge attraverso chat e social con cui le giovani pubblicizzano quella che per tante, in breve tempo, diventava una attività molto redditizia.
A dimostrarlo, il fatto che la ragazza, in un’intercettazione si offrisse di pagare la cena ad alcune amiche. Le attività d’indagine da parte dei carabinieri proseguono, ma al momento non risultano altre minorenni coinvolte. Un’altra senigalliese, appena maggiorenne e consenziente, avrebbe invece partecipato ad alcuni incontri con la 16enne e la 41enne. Al vaglio degli inquirenti la posizione dei un’altra giovane, anche lei senigalliese, ma che al momento non risulterebbe coinvolta nell’attività di meretricio. A tremare sono i clienti, molti dei quali sono stati già sentiti ed hanno fornito ai militari particolari importanti per arrivare all’arresto.