Incompiute, l’assessore. Dalle scuole De Amicis fino all’ex Verrocchio: "Ci vorrebbe la pistola"

Tombolini sbotta con dura ironia sui ritardi dei cantieri in città: "Vorrei essere nel Far west, quando i contenziosi si risolvevano a duello".

Incompiute, l’assessore. Dalle scuole De Amicis fino all’ex Verrocchio: "Ci vorrebbe la pistola"

Tombolini sbotta con dura ironia sui ritardi dei cantieri in città: "Vorrei essere nel Far west, quando i contenziosi si risolvevano a duello".

"A volte vorrei essere nel Far-west, quando i contenziosi si risolvevano a duello, con le pistole. E invece dobbiamo avere pazienza e andare avanti". Una metafora forte, ma calzante quella usata ieri nel dibattito consiliare dall’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini, a proposito dei ritardi accumulati per l’edificazione della palestra all’interno del plesso delle ‘De Amicis’, in corso Amendola. Tradotto, si tratta della conferma della presa di coscienza, più volte ribadita da Tombolini, sul fatto che stare al governo della città non è così facile.

La vicenda della palestra delle ‘De Amicis’ è davvero incredibile, parte con la vecchia giunta e si protrae nel tempo con quella guidata dal sindaco Silvetti. Un errore nella costruzione del plesso, commesso dalla ditta e non dai progettisti, ha reso necessaria la demolizione e la riedificazione del sito. Poi è arrivato l’altolà della Soprintendenza unica delle Marche per i beni culturali: un cornicione oscurava in maniera invasiva la facciata della scuola e dunque andava rifatta. In tutto questo c’è il drastico rallentamento dei lavori che hanno suscitato l’ira di Tombolini: "Il cantiere procede piano, troppo piano dopo che i lavori sono ripresi tra agosto e settembre scorsi. Noi, io, il dirigente dell’area e gli altri addetti, stiamo facendo pressione all’impresa, che visto il quadro generale è già nel penale, affinché si possa arrivare alla conclusione di un intervento minore, elementare, davvero facile. Non dico sia come costruire la cuccia per un cane, ma quasi". Al netto di tutte le polemiche, la speranza è di finire i lavori entro il più breve tempo possibile: "Speriamo in un riallineamento dei pianeti, ma di sicuro non ce la faremo entro la fine dell’anno. Se tutto va bene – ha detto Tombolini – potrebbe essere pronta per marzo 2025".

Dalle scuole De Amicis all’autostazione nell’ex Fornace Verrocchio, alla Palombella. Qui non stiamo parlando di una ‘cuccia del cane’, ma di una vera e propria ‘Incompiuta’ che risale ai primi anni del nuovo millennio e ha visto come impotenti testimoni quattro sindacature. L’intervento, nei piani della giunta attuale, doveva essere terminato entro il 2024, ma forse non si riuscirà neppure a rispettare lo stesso periodo del 2025. E le cause sono sempre le stesse: lavori in ritardo, cantiere a rilento, materiali che non arrivano e l’ira dei vertici della direzione lavori pubblici: "Le vetrate che rivestiranno l’autostazione stanno arrivando dopo ripetute segnalazioni, ma siamo al 35% della fornitura – aggiunge Tombolini – Per il resto la struttura è quasi finita, ma serve tempo per organizzare anche il parcheggio a raso e per la viabilità. Abbiamo dovuto applicare una variante dell’opera che va subito in giunta. Riguarda la rotatoria esterna all’autostazione che non realizzeremo più davanti alla struttura, ma più verso il Borghetto per questione di fondi e di economicità. Cambia, inoltre, l’ingresso da via Berti, non più a doppio senso, ma solo in entrata. Opere che copriremo con il milione di euro stornato dal progetto delle casette Icp di via Marchetti".

Pierfrancesco Curzi