GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

"Incendio in raffineria, nessun picco di inquinanti"

Il Comune ha ricevuto i dati dell’Arpam Marche che ha analizzato le centraline dell’intera zona fino alla giornata di domenica

I soccorsi arrivati sul posto la notte di venerdì

I soccorsi arrivati sul posto la notte di venerdì

Confermati dall’Arpam i dati sulla qualità dell’aria nella notte tra il 21 e il 22 marzo, in base ai quali l’incendio di venerdì sera non ha comportato picchi di concentrazione di inquinanti nell’abitato di Falconara.

Lo ha certificato in una nota diffusa ieri pomeriggio il Comune di Falconara, dopo che i dati sono stati validati dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche e, dunque, trasmessi in via ufficiale al Castello. Già in occasione della riunione di sabato mattina in Prefettura, all’indomani dell’incidente alla raffineria di venerdì notte, le prime risultanze non avevano mostrato particolari anomalie. Ed ora gli aggiornamenti confortanti. Nella relazione dell’Arpam è stato preso in considerazione l’intervallo di tempo che va dal 19 (mercoledì) al 23 marzo (domenica), per un’analisi che potesse valutare anche il periodo antecedente all’incendio e le eventuali ricadute avvenute a 48 ore dall’evento.

Sono stati analizzati i livelli di benzene, Pm10, Pm2,5 e idrocarburi totali non metanici (Nmhc) e sono stati messi a confronto i valori di diverse centraline, anche quelle di Chiaravalle, oltre alle tre di Falconara (Scuola, Acquedotto, Falconara Alta), in base agli analizzatori presenti per i diversi inquinanti.

La conclusione, riportata anche dalla nota del Comune di ieri, citando le parole dell’Arpam, è che "a seguito dell’incidente avvenuto presso la raffineria Api, l’analisi dei dati rilevati dagli strumenti installati presso le quattro centraline afferenti alla Rete regionale per la qualità dell’aria, sia su una bassa scala temporale che su un periodo di cinque giorni, non evidenzia particolari trend anomali correlabili all’attività dell’incendio".

Inoltre, andando ad analizzare ogni singolo inquinante, il valore del benzene "presenta oscillazioni tipiche giornaliere e i limiti stabiliti dalla normativa sono rispettati. Durante l’incendio i valori misurati sono stati addirittura inferiori a quelli registrati nelle ore precedenti", si è letto nel comunicato. Quanto alle polveri sottili Pm10, rilevate dalle centraline di Falconara Alta e Falconara Scuola che forniscono la concentrazione media giornaliera, i dati raccolti da entrambe sono stati "ben al di sotto del limite giornaliero previsto dalla normativa" di 50 microgrammi per metro cubo.

Le concentrazioni di Pm2,5, quindi, hanno presentato "oscillazioni giornaliere tipiche del periodo", mentre "i valori degli idrocarburi totali non metanici presentano oscillazioni giornaliere tipiche della zona".

Tornando all’incendio, che sarebbe stato causato dalla rottura di una tubazione all’impianto di desolforazione del gasolio e risolto in circa mezz’ora, sul rapporto raffineria-città è arrivata una netta posizione di Legambiente. Per l’associazione "la riconversione del sito industriale non è più rimandabile". Si chiede alla politica di "prendere in mano la questione".