Li vedi subito che sono turisti, italiani o stranieri, perché girano spaesati per il centro storico cercando di comporre il puzzle delle visite a musei, pinacoteche, scavi romani. Orari e giorni non sono sincronizzati, ma uno diverso dall’altro e questo complica il tour che altrimenti sarebbe semplice. Il lunedì, poi, è tutto chiuso. Certamente non è possibile entrare al museo e alla pinacoteca del Palazzo Malatestiano, aperti da martedì a sabato dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 18.30 alle 22. L’orario pomeridiano rimane lo stesso per la domenica e i festivi ma cambia la mattina (10-30-12.30). Il lunedì non si visita neppure la mostra alla sala Morganti ’Pietro Perugino Primus pictor in orbe’ aperta da martedì a domenica (18.30-22) e che è stata prorogata fino al 15 settembre. Il lunedì si entra invece alla Memo (dove ci sono anche gli scavi archeologici) ma solo il pomeriggio dalle 15 alle 20, così anche il martedì e il venerdì. Mercoledì, sempre alla Memo, orario spezzato, la mattina (9-13) e il pomeriggio (15-20), giovedì orario continuato dalle 15 alle 23, sabato apertura solo la mattina dalle 9 alle 13, domenica giorno di chiusura. Non è proprio consentito l’accesso alla San Francesco (foto), nel cuore del centro storico: il cancello dell’ex chiesa si spalanca solo per eventi i matrimoni, ai turisti non rimane che guardare da dietro le inferiate, eppure è uno dei monumenti che più incuriosiscono. Nessuna eccezione è ammessa, neanche se il cancello è socchiuso: lunedì mattina ad un turista che si sporgeva per fotografare è stato ricordato, in modo neppure troppo gentile, che l’accesso è vietato. E che dire del museo della via Flaminia all’interno della chiesa di San Michele? Aperto venerdì dalle 15.30 alle 18.30, sabato, domenica e i festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30, spesso riserva delle sorprese a chi entra perché i monitor multimediali funzionano in modo alterno, da mesi. La visita ai musei e alle strutture storiche e culturali cittadine (quelle citate sono solo un esempio) si rivela spesso una ‘gimcana’ tra aperture e chiusure in cui fanno fatica ad orientarsi perfino le guide turistiche e gli accompagnatori, figuriamoci i cittadini e i turisti. Quello che servirebbe? Secondo gli addetti ai lavori sarebbe utile individuare almeno un giorno o due alla settimana dove sia tutto aperto: strutture pubbliche e private, del Comune, della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano (la Pinacoteca San Domenico e palazzo Bracci Pagani) e della Curia (ad esempio il museo diocesano).
Anna Marchetti