In prima linea. Incubo amianto, via ai prelievi. Indagini sulle cause

L’Arpam analizzerà la fibra presente sul tetto "L’innesco di tutto? Ancora non lo sappiamo".

In prima linea. Incubo amianto, via ai prelievi. Indagini sulle cause

In prima linea. Incubo amianto, via ai prelievi. Indagini sulle cause

"La carta è stata il combustibile, l’innesco non lo sappiamo ancora. E’ prematuro dire se sia stato doloso. Segni di effrazione esterni non li abbiamo trovati. Le fiamme sono partite dall’interno". Così Davide Nataloni, ingegnere e funzionario di guardia dei vigili del fuoco del comando di Ancona, ieri mattina ha fatto un primo punto sull’incendio del capannone della Ds Smith Recycling, la multinazionale che si occupa di gestione e riciclo di rifiuti, tra cui carta e cartone, distrutto dalle fiamme con danni ingenti. Diciotto operatori e sei mezzi hanno lavorato ininterrottamente in via Caduti del Lavoro stimando che solo nella giornata di oggi l’incendio potrà dirsi completamente spento senza rischi di ripresa. "Le fiamme durante l’arrivo delle prime squadre erano alte 40 metri – ha detto Nataloni – Le indagini saranno fatte dal nucleo investigativo antincendio della direzione regionale dei vigili del fuoco. Insieme alla Scientifica stiamo provando a trovare i primi indizi. E’ partito dal punto centrale del capannone, internamente, dove era stoccato del materiale, carta. Dentro c’era un compattatore ma non era in funzione". L’azienda, che conta 40 dipendenti, chiude alle 19, le fiamme sono divampate attorno alle 23.30. "I rifiuti di provenienza cartacea venivano recuperati qui – continua l’ingegnere – selezionati per creare balle per poi essere portati negli stabilimenti. Due capannoni sono andati distrutti, un terzo è interdetto e sono in corso verifiche. Poi c’è un edificio adibito in parte ad uffici e in parte appartamenti, dichiarato momentaneamente non fruibile in attesa di verifiche". Bruciati due camion tenuti all’interno e tre muletti andati distrutti.

Interessata l’Arpam per possibile amianto sul tetto. "Abbiamo fatto un prelievo sui resti – ha spiegato Stefano Cartaro, direttore Arpam area vasta nord – che ci dicono essere in fibrocemento. Attendiamo esito. Stiamo facendo anche ispezione idrografica per le acque. Rischi per la salute? Spetterà all’Ast dirlo dopo la nostra analisi dell’aria ma per i risultati ci vorranno 48 ore. Da una prima impressione lo potrei quasi escludere. L’Arpam ha installato due campionatori passivi dell’aria sul tetto del Mirum e quattro attorno al capannone bruciato, per rilevare o meno la presenza di diossina sprigionata dala combustione. La Procura attente l’informativa dei vigili e polizia per aprire un fascicolo per incendio e stabilire se si ravvisano reati dolosi o colposi.

Marina Verdenelli