REDAZIONE ANCONA

"In arrivo 70 nuovi posti alla Imr"

La notizia è arrivata durante la mostra sulla vertenza Caterpillar, i sindacati: "A Jesi altre due linee produttive"

di Sara Ferreri

La vertenza Caterpillar in 56 fotografie scattate da un dipendente, momenti di lotta carichi di emozioni, sfociati nel trionfo del lavoro. Sarà inaugurata sabato, ad un anno esatto dall’annuncio della chiusura dello stabilimento di via Roncaglia, (ore 18) a palazzo Santoni la mostra di Emanuele Belegni "Senza Tregua" presentata ieri alla Camera del lavoro dove è emersa una novità importante: Imr Industrialesud che ha acquisito l’ormai ex stabilimento Caterpillar e larga parte dei suoi dipendenti porterà a Jesi due nuove linee produttive in più rispetto a quanto concordato con i sindacati per 70 nuovi posti di lavoro. È quanto è stato annunciato dal gruppo che complessivamente ha 16 stabilimenti e 2.600 dipendenti, nei giorni scorsi incontrando i sindacati. "Abbiamo ottenuto un importante accordo – spiega Maurizio Gabrielli (Cgil) – per il passaggio a Imr, al momento ancora sulla carta. Entro il 31 dicembre prossimo Caterpillar libererà lo stabilimento e consegnerà le chiavi. A quel punto Imr inizierà a installare le tre linee produttive. Si prevede l’avvio del nuovo lavoro (produzioni di componentistica per l’automotive, ndr) con una prima linea tra luglio e settembre del prossimo anno, attività che impiegherà dalle 20 alle 30 unità. Nel frattempo le altre persone saranno in cassa integrazione e in formazione, alcuni hanno già iniziato allo stabilimento di Teramo e in Polonia. Ma nei giorni scorsi ci hanno annunciato due linee aggiuntive per Jesi, una per la produzione di contenitori per tutto il gruppo l’altra per il riutilizzo del materiale di scarto nell’ottica di un’economia circolare. Sarebbero 70 lavoratori in più oltre ai 197 dell’accordo". Ad oggi sono 105 i lavoratori passati da Caterpillar a Imr "ma se ci saranno nuove assunzioni – spiega Davide Fiordelmondo (Rsu Cgil) – abbiamo inserito che una corsia preferenziale dovranno averla gli interinali che lavoravano con noi". Tutta la vicenda, dallo choc, alla paura, alla lotta davanti ai cancelli e per le vie della città di Jesi e nel capoluogo saranno ripercorse da sabato prossimo e fino al 18 dicembre a palazzo Santoni. "La mostra vuole essere un omaggio a tutti coloro che sono sempre stati al nostro fianco in questa battaglia – spiega Emanuele Belegni –. Non è stato semplice in alcuni casi scattare, quando le mani tremavano per l’attesa di notizie che speravamo positive e nemmeno raccogliere e ricostruire le foto. Anche dopo alcuni mesi di distanza il carico emotivo è molto forte". "Una lotta sindacale per mantenere una fabbrica storica, nata da un’altra vertenza, quella della Sima e vissuta dall’interno e lo testimoniano le foto di Emanuele da dentro il corteo" aggiunge Diego Capomagi (Rsu Cgil).