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Impianto rifiuti, Edison: "Dimensioni idonee"

Dopo le critiche l’azienda dice la sua: "La localizzazione rispetta tutti i criteri e la grandezza è adeguata alle esigenze del territorio"

I vertici di Edison con il sindaco Fiordelmondo

I vertici di Edison con il sindaco Fiordelmondo

Impianto troppo grande con le sue mille tonnellate al giorno di rifiuti pericolosi e non da trattare. Localizzazione non idonea in quanto frequentata ogni giorno da migliaia di lavoratori e a poche decine di metri dal centro unico di cottura dei pasti per le scuole. Sono i due principali rilievi mossi ad Edison Next dal Comune ma anche da numerosi partiti, gruppi politici, associazioni e cittadini. Ma sarebbe possibile un ridimensionamento dell’impianto o una diversa localizzazione, in luogo isolato?

Edison non annuncia un passo indietro, nonostante le barricate arrivate da più parti e dice no a una modifica del progetto. Si procederà quindi con l’iter autorizzativo. Abbiamo interpellato i vertici Edison: "ll dimensionamento dell’impianto – spiegano - è idoneo alle esigenze del territorio, considerata l’elevata produzione complessiva di rifiuti speciali nel territorio delle Marche. Va sottolineato che la grandezza dell’impianto è simile a quella di diversi impianti già presenti e operativi in Italia e non rappresenta un unicum sul territorio nazionale. Infine, esiste una scala minima dei macchinari per consentire l’utilizzo delle migliori e più sicure tecnologie disponibili".

"Per quanto riguarda la localizzazione – aggiungono - l’area industriale Zipa a Jesi, Comune dove Edison è presente da molti anni con varie attività a servizio del territorio,– può essere riqualificata senza consumo di nuovo suolo. I criteri di localizzazione degli impianti di gestione rifiuti sono stabiliti dalle leggi nazionali e locali, nella fattispecie dal Piano regionale e da quello provinciale per la gestione dei rifiuti che individuano i fattori escludenti e i fattori premianti. L’area non presenta fattori escludenti e soddisfa i principali criteri premianti definiti dal Piano regionale, tra i quali proprio la localizzazione in ’area industriale’. È inoltre compatibile con il Prg del Comune".

Per quest’ultimo aspetto, a causa dell’altezza dei silos, sarà necessaria una variante da votare in consiglio comunale. "Realizzare questo tipo di impianti in aree agricole o comunque lontane da quelle industriali – concludono - comporterebbe la messa a terra di nuove infrastrutture con impatti molto più significativi sul territorio e sull’ambiente". Ma sul punto il Wwf regionale che poco distante ha l’oasi Ripa Bianca insiste: "Si tratta di un impianto necessario ma con molte criticità per dimensioni e localizzazione. Abbiamo richiesto la valutazione di soluzioni alternative".

Sara Ferreri