Impianto rifiuti, corteo pubblico per dire no

Il comitato ex Smia ha ufficializzato la decisione: si terrà sabato prossimo alle 17 dall’Arco Clementino fino a piazza della Repubblica

Impianto rifiuti, corteo pubblico per dire no

Monta la protesta contro l’impianto di trattamento rifiuti Edison

Progetto per il trattamento dei rifiuti pericolosi e non alla Zipa, la Provincia di Ancona, ricevute e pubblicate un centinaio di osservazioni, chiede integrazioni ad Edison ed evidenzia le carenze. "L’aspetto dell’accettabilità da parte della popolazione non è stato trattato e risulta dirimente anche in considerazione delle numerose osservazioni pervenute nel procedimento" scrive la responsabile della Provincia Raffaela Romagna. Su questo proprio ieri il comitato ex Smia-zona industriale ha ufficializzato il corteo che si terrà sabato prossimo (ore 17) dall’Arco Clementino in piazza della Repubblica. "Sentite le tantissime richieste di cittadini di andare in piazza per far sentire la loro voce, forte e chiara, per ribadire il proprio no, deciso e fermo, all’ipotesi di insediamento di una piattaforma per il riciclo di materiali pericolosi e non, tra cui amianto, nella Zona Industriale Zipa – spiegano - abbiamo organizzato per sabato 14 settembre, un corteo pubblico senza simboli politici perché la salute pubblica è di tutti, a cui sono invitati tutti i cittadini, le associazioni, gli enti per ribadire insieme a noi il no a qualsiasi tipo d’impianto" "Il proponente, per le alternative localizzative - aggiunge la Provincia - si limita ad affermare che il territorio di Jesi è baricentrico rispetto al territorio provinciale e per le alternative progettuali ribadisce le moderne tecnologie adottate". Dunque sostanzialmente non è stato indicato da Edison un sito alternativo mentre questo "è elemento cardine, soprattutto quando, come in questo caso la localizzazione puntuale del progetto non è il risultato di una pianificazione di settore né regionale, né provinciale o comunale, né deriva da valutazioni ambientali strategiche".

E poi ancora dalla Provincia: "In merito agli impatti cumulativi il proponente afferma che non risultano attività esistenti in grado di contribuire agli impatti ambientali eventualmente scaturenti dall’impianto in progetto e richiama due attività di recupero rifiuti presenti nella Zipa. Si invita il proponente a valutare meglio la questione e a una ricognizione del territorio per verificare gli impianti esistenti". Approfondimenti vengono richiesti da Arpam e Ast anche sull’inquinamento di tetracloroetilene già presente in falda (in particolare se Edison che ha già evidenziato come quell’inquinamento sia preesistente, intenda procedere alla bonifica) e sugli impatti delle emissioni sulla salute delle persone. Ora la multinazionale ha tempo fino al 2 ottobre per rispondere.