Impianto rifiuti: "Business e rischi"

Le voci dall’assemblea sul nuovo trattamento Edison: "Porterebbe alla desertificazione industriale"

Impianto rifiuti: "Business e rischi"

Impianto rifiuti: "Business e rischi"

"Il via libera a questo impianto di trattamento dei rifiuti alla Zipa, il più grande d’Italia, porterebbe alla desertificazione industriale. In prossimità del luogo dove sorgerebbe ci sono aziende che lavorano materiali per l’uso alimentare". "Per il conferimento Edison Next incasserebbe dai 200 ai 400 euro a tonnellata di rifiuto, da moltiplicare minimo per mille tonnellate al giorno di terreno contaminato anche da amianto e metalli pesanti". Sono le voci (la prima dell’imprenditore Luca Antonelli, della 365 srl la seconda del consigliere Tommaso Cioncolini) che provengono dall’assemblea organizzata per giovedì pomeriggio al circolo cittadino dalle tre liste civiche di minoranza JesiAmo, Per Jesi e PattoxJesi. Invitati cittadini, sindacati e associazioni di categoria tra cu era presente Francesco Barchiesi di Cna Jesi il quale sin dall’inizio ha espresso perplessità contro l’impianto. Anche il consigliere Giancarlo Catani di Patto x Jesi evidenzia la grande mole di rifiuto che verrebbe trattata dalla società privata con "ingente business, in una zona densamente popolata". Le tre liste civiche di minoranza hanno anche stampato 20mila volantini che "stiamo consegnando porta a porta per informare la città, ma auspichiamo la nascita dei comitati". "Non ci interessa lo sbandamento della maggioranza di cui parla il sindaco – ha evidenziato Francesco Rossetti (Per Jesi) - questa forse è più una sua preoccupazione visto che alcune forze di maggioranza (Mre che ha anche un assessore in giunta, ndr) hanno dichiarato di aver appreso di questo insediamento dalla stampa". Si alza il tono dello scontro in città tra contrari rispetto all’insediamento dell’industria insalubre di tipo 1 e favorevoli al tipo di operazione di bonifica terreni che l’impianto effettuerebbe. Solo in città secondo alcuni ci sarebbero ben 50 siti inquinati anche da idrocarburi da bonificare come quello dell’ex zuccherificio Sadam accanto al quale giace, abbandonata la centrale Turbogas (Edison), da tempo dismessa. Intanto martedì prossimo (ore 21) si terrà un nuovo incontro pubblico organizzato nello spazio Comune Autogestito Tnt. "Jesi è una città già inserita in area Aerca- spiegano dal Tnt- ad elevato rischio ambientale. L’insediamento Amazon in un’area già così compromessa produrrà un ulteriore innalzamento dei livelli di inquinamento per il forte aumento del traffico di mezzi pesanti. E’ pensabile inserire in un contesto già così gravato l’impianto proposto dalla Edison, peraltro in un’area densamente popolata? Il dimensionamento degli impianti secondo quali criteri viene stabilito, guardando alla salute delle persone o alla massimizzazione dei profitti?".