Impianto Edison Next per la bonifica dei terreni inquinati da rifiuti pericolosi e non da costruire alla Zipa, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo apre ad un possibile referendum per coinvolgere nella decisione tutta la città. "Il mio sguardo è rivolto al solo interesse della nostra città – spiega il primo cittadino –. Seguiremo questo percorso e tutti gli approfondimenti che dobbiamo fare, senza che sia preordinata alcuna scelta. Questo impongono sia le norme del procedimento amministrativo, che la responsabilità politica. Ribadisco ancora che nessuno ha autorizzato nulla né può farlo da solo, per fortuna. Il 18 luglio (quando alle 9,30 si aprirà il consiglio comunale aperto alla presenza di Edison e degli altri soggetti chiamati a esprimere pareri, ndr) – aggiunge il sindaco Lorenzo Fiordelmondo – sarà l’avvio formale di un approfondimento aperto con la città, che per quanto mi riguarda potrà avere come sbocco anche una forma di consultazione della popolazione, un referendum o altro strumento di consultazione previsto dall’articolo 13 del nostro statuto comunale. Ogni scelta alla quale sarà chiamato il consiglio comunale – spiega – dovrà essere il prodotto di tutto quanto avremo raccolto dalla complessità che siamo chiamati ad affrontare in questo procedimento".
Un’apertura importante che arriva in un momento molto caldo in città. Poi la stoccata rivolta all’opposizione e in particolare con le liste civiche di maggioranza le quali si stanno mobilitando anche in città con 20mila volantini da distribuire: "Per JesiAmo e la minoranza sarà inoltre una doppia occasione utile: approfondire finalmente un tema oggettivamente complesso nell’interesse di cittadini e cittadine, e scoprire l’esistenza anche di strumenti di coinvolgimento popolare, offerti dallo statuto del Comune di Jesi e da loro sempre, con cura, evitati". Poche ore prima è rimbalzato sui social network, lanciato proprio da JesiAmo, un video di un consiglio comunale del 2018 quando sul biodigestore che si sarebbe dovuto costruire alla Coppetella il primo cittadino, ai tempi consigliere di minoranza, dichiarava: "Secondo me l’impianto non può essere ubicato in un centro urbanizzato cioè dove sta di casa la gente. Al netto del fatto che l’impianto funzioni benissimo, ma come ci diceva il tecnico, il rischio zero non esiste. Quindi se c’è uno 0.1 di rischio lo faccio dove non sta di casa la gente".
Sara Ferreri