Il viaggio in Bosnia per portare aiuto

Il viaggio in Bosnia  per portare aiuto

Il viaggio in Bosnia per portare aiuto

Era da poco scoppiata la guerra nei Balcani. Don Claudio Merli, allora responsabile della Protezione civile e consigliere della Croce Gialla di Ancona, assieme ad un altro socio dell’associazione dorica, Sauro Giovagnoli (l’attuale direttore di sede, ndr), decisero di promuovere una raccolta farmaci da destinare alle popolazioni in difficoltà, con consegna diretta a Medjugorje. La sera prima di partire (1992), un elicottero dell’Onu fu abbattuto. La reazione dei governi fu immediata: chiusura totale dei porti. Il viaggio di Claudio e Sauro poteva bloccarsi sul nascere, ma i due non si scoraggiarono: partirono a bordo di un furgone, macinando chilometri su chilometri e arrivando fino al celebre comune della Bosnia-Erzegovina, luogo di culto e nota meta di pellegrinaggi religiosi. Per i due valorosi anconetani, missione compiuta. Perché il loro coraggio era assai più forte dei crimini compiuti e delle bombe.