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Stefano Sebastiano ammette: "La situazione ci è sfuggita di mano, niente ricorsi"
"La situazione ci è sfuggita di mano, non volevamo fare una discoteca perché so che non possiamo farlo. Quella sera purtroppo io non ero presente, c’era il mio socio, avevo dato indicazioni precise ai ragazzi, un gruppo Erasmus che era venuto a chiedermi il locale il 10 gennaio scorso. Ero stato chiaro, avevo detto che dovevano tenersi al massimo sulle cento persone, ristrette ai loro iscritti e al direttivo, invece è venuta molta più gente ma non è stato un evento pubblicizzato sui nostri canali social". Parla così Stefano Sebastiano, titolare della Dama caffè bistrot, dopo la chiusura del locale. Ammette l’errore che si è creato, non per volontà sua e del suo staff perché "so che non posso organizzare serate dentro il locale, non siamo una discoteca, non sono sprovveduto". Ma ci tiene a precisare che non c’erano minorenni presenti: "Erano tutti ragazzi universitari – sottolinea Sebastiano – non so da dove è stato dedotto che c’erano dei minorenni perché il mio personale mi ha detto che non sono stati controllati documenti dei clienti presenti. Era una serata per universitari, un minorenne o è un prodigio o all’università ancora non ci va". Con umiltà il titolare si dice pronto ad imparare da questa vicenda. "E’ una lezione che ci servirà – aggiunge – non faccio nemmeno ricorso, staremo chiusi, avevamo delle cene prenotate, le annulleremo e staremo più attenti. Non avevamo previsto che sarebbe arrivata tutta quella gente, avevo dato indicazioni di circoscrivere la serata solo a quelli della cena, una settantina di persone e pochi altri loro amici perché non volevamo correre rischi. Non avevo chiamato nemmeno la sicurezza certo che sarebbe stata una serata tranquilla tanto che non c’ero nemmeno io. Se ci fossi stato avrei interrotto la musica e limitato gli accessi. Putroppo il personale non ha avuto questa prontezza non si sono resi conto nemmeno loro".
La locandina dell’evento non è stata fatta dalla Dama, come ha precisato Sebastiano, ma dall’Esm Ancona, l’associazione che segue gli studenti in Erasmus. Questo ha attratto più gente del previsto. "Ho sbagliato io ad accettare – conclude il titolare – e a non vigilare. Il dipendente in nero? Era il dj ma è una persona esterna, non è nostro dipendente".
ma. ver.