REDAZIONE ANCONA

"Il sistema di allertamento va cambiato"

Il capo Protezione Civile Fabrizio Curcio ieri ospite dell’Anci a Ingegneria. Il sindaco di Senigallia: "Ci sono ancora 276 famiglie fuori casa"

"Il sistema di allertamento per eventi calamitosi va cambiato e adeguato ai tempi, serve una nuova fase". Così il capodipartimento nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio, intervenuto ieri all’iniziativa organizzata dall’Anci alla facoltà di ingegneria e dedicato ai cambiamenti climatici. Davanti a un uditorio di futuri professionisti le istituzioni, i tecnici, il mondo del lavoro e le istituzioni si sono confrontate alla luce della tragedia occorsa meno di venti giorni fa: "Le conoscenze scientifiche sono cambiate rispetto ai parametri che la Protezione civile utilizzava negli anni ’90. Alla luce di questi eventi, assieme alle Regioni e alle altre strutture, dobbiamo capire come migliorare le performance. Non è una sfida banale" ha aggiunto Curcio. Nella lista dei relatori al convegno non figurava il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, apparso molto contrariato dal mancato invito, ma lui ha voluto esserci. Sull’alluvione non ha cambiato idea: "Dopo 25 giorni non è più una situazione emergenziale _ spiega Olivetti _. Volontari, Caritas e Protezione civile hanno ripulito. Resta molto grave la situazione delle famiglie costrette fuori casa. Spero che il contributo di autonoma sistemazione (Cas, ndr.) arrivi quanto prima. A Senigallia ci sono 276 famiglie fuori di casa e 70 persone negli alberghi, ma le somme per il contributo non sono ancora state accreditate. Per questo eravamo in Regione stamattina, così come chiedevamo al vicecommissario alla Protezione civile di avere un sistema di allertamento di valle degno di questo nome. Sono stanco di fungere da rabdomante quando piove, non ho questa facoltà". Restando in tema di sindaci, la presidente dell’Anci, Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona, punta sule priorità: "I Comuni i miracoli non i fanno. La vera rivoluzione è riorganizzare il sistema paese, perché dire che serve la prevenzione è troppo facile, il problema è riuscire a metterla in pratica. Continuo a pensare che il tema centrale per l’Italia è riuscire a far funzionare le istituzioni e la pubblica amministrazione. Un Paese più moderno e giusto senza apparati pubblici che funzionano non è possibile. Tutto il resto è fuffa. Ci vogliono risorse certo, ma anche un’organizzazione dello Stato e dei poteri pubblici non cervellotica come quella che abbiamo noi". All’incontro dell’Anci erano presenti diversi esperti in rappresentanza degli ordini professionali e ovviamente c’era la Politecnica delle Marche: "L’ateneo ha attivato tre corsi di laurea. Una laurea triennale in scienze ambientali e protezione civile nel dipartimento di scienze della vita e dell’ambiente _ ha detto il Magnifico Rettore, Gian Luca Gregori _. La seconda è una magistrale in rischio ambientale e protezione civile sempre nello stesso dipartimento. Infine il terzo corso magistrale nel dipartimento di scienze agrarie, alimentari e ambientali".