ALFREDO QUARTA
Cronaca

Il sindaco dimissionario: "Ecco cos’è successo. Ripensarci? E’ tardi. C’è l’1% di possibilità"

Intervista a Francesco Pirani dopo la decisione di lasciare il suo incarico "Un accordo tra Latini e Antonelli? Potevano pensarci prima: tempo scaduto".

Il sindaco dimissionario di Osimo, Francesco Pirani

Il sindaco dimissionario di Osimo, Francesco Pirani

Sindaco Francesco Pirani, lei ha ufficialmente presentato le dimissioni in mano al prefetto: è stata una scelta dolorosa?

"Ho solo preso atto, con dispiacere, della sfiducia che mi è stata data in Consiglio, anzi credo sia accaduto per ben quattro volte. Un qualcosa che ha bloccato l’attività amministrativa con atti importantissimi per la città che erano da approvare. Tutto questo in barba alle responsabilità che abbiamo nei confronti della città. Davanti a tutte queste divisioni e teatrini di parte della maggioranza, ho ritenuto di non dover continuare a prestare la mia faccia".

Pirani facciamo un passo indietro. Lei è stato candidato a sindaco proprio dalle civiche "latiniane", la stessa parte con la quale lei ora è in rottura.

"Certo. Loro avevano fatto le Primarie dove aveva vinto Antonelli, poi per divisioni interne il vincitore aveva fatto un passo di lato candidandosi da solo. A quel punto le civiche bussarono al mio ufficio, era febbraio. Mi presi 48 ore e poi accolsi la proposta. Una scelta difficile, il lavoro da fare era tanto, ma ci siamo riusciti, anche grazie al grande impegno messo in campo proprio dalle civiche ’latiniane’".

E poi?

"I distinguo sono arrivati subito dopo la vittoria, con chi, sempre all’interno delle civiche, rimarcava come si sarebbe potuto ottenere il risultato anche senza l’apparentamento con Antonelli. Un accordo che, inevitabilmente, modificava gli assetti e anche gli incarichi da assegnare. Ma una volta iniziato il cammino, devo dire che gli ’antonelliani’ non hanno mai fatto mancare il loro appoggio in Consiglio. Si sono mostrati leali".

Sindaco, se le dico biomasse? E’ uno dei punti sui quali la sua maggioranza ha retto poco semplicemente tirando fuori l’argomento.

"E’ un falso problema. Nessuno sapeva della variazione, approvata in Regione, da impianti a biomasse a biometano. Le autorizzazioni sono precedenti al nostro arrivo e in capo al centrosinistra con l’avallo della Regione. Da parte nostra ho sempre detto che noi faremo tutte le osservazioni necessarie sul progetto. E sono molte le criticità da mettere sul piatto a partire dalla tutela del suolo fino ad arrivare al tema della viabilità".

A settembre le cronache politiche raccontano di un suo incontro in Regione con Latini e il governatore Acquaroli: arrivò un’intesa che però poi lei non rese pubblica provocando ulteriori lacerazioni. Cosa è accaduto?

"E’ vero, arrivammo a un accordo nel quale io dichiaravo l’importanza delle Civiche ’latiniane’ nel governo della città. Il problema è nato ancor prima che potessi uscire con queste dichiarazioni. La cosiddetta ’messa a terra’ dell’intesa prevedeva una serie di pretese che mi hanno messo nella condizione di non poter accettare. Sono a capo di una coalizione nella quale è imprescindibile riuscire a mantenere gli equilibri. Dal momento dell’elezione ho sempre mantenuto fede a quelli che erano gli accordi raggiunti per poi correre al ballottaggio".

Ma arrivati a questo punto lei crede che ci possa essere una ricomposizione?

"Difficile. Se dovesse accadere mi sembrerebbe più che altro un’operazione della serie ’vogliamoci bene’ alla quale nessuno crede. Le posizioni si sono troppo irrigidite".

Ma se Antonelli e Latini dovessere trovare un accordo?

"Le rispondo così: non potevano farlo prima? Adesso mi sembra troppo tardi. Errare è umano, perseverare è diabolico. Non ci credo più".

Ma così sembra che le sue siano dimissioni irreversibili.

"Guardi, posso lasciare l’1 per cento di possibilità e lo faccio solo per chi ci ha eletto e ha creduto nel cambiamento. Durante la campagna elettorale percepivo la volontà di superare i dieci anni di governo del centrosinistra. Ecco, lascio quella percentuale solo per questo".

Ma non crede che tutto questo sia nato in realtà per l’avvicinarsi delle lezioni regionali? C’è chi sostiene che dietro Antonelli ci siano altre persone che spingono per limitare Latini in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo inverno, e sul fronte dei latiniani sia scattata una forma di difesa.

"Non lo escludo ed è legittimo che ognuno abbia delle aspirazioni e degli interessi politici, ma non mi riguarda. Anzi, si figuri che se tutto questo fosse esploso con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, sarebbe stato peggio".

Però è come sei lei pagasse sulla sua pelle questo scontro che si sta verificando tutto nell’area centrista.

"Le posso solo dire che non voglio essere il bancomat della politca, nel senso di dare visibilità a chi in realtà pensa ad altro. Verrebbe a mancare l’impegno amministrativo per mandare avanti la città. E le dico questo perchè io, anche se mi hanno detto di non sottolinearlo, sono disponibile a ricoprire l’incarico da sindaco solo per cinque anni e non sono interessato ad altri incarichi nel futuro".

Vuole tornare al suo lavoro da imprenditore?

"Le racconto quanto mi è accaduto pochi giorni fa: sono andato in azienda dopo molto tempo e ho potuto verificare che i miei figli la stanno portando avanti egregiamente. Questo mi ha reso enormemente felice sia come padre che come imprenditore e allo stesso tempo ho pensato che potrò riposarmi".

Ma prima deve capire come risolvere o meno la crisi.

"No, da domani (oggi, ndr) mi fermo per quattro giorni. Vado avanti ininterrottamente da marzo e ho bisogno di staccare un attimo. Poi vedremo".

Ma se dovesse andare male che farà visto che all’azienda ormai ci pensano i figli?

"Faccio il giro del mondo e mando cartoline a tutti...".