Il sindaco e i suoi dietro-front. L’ultimo riguarda il presunto, ormai è il caso di metterla su questi toni, rimpasto di giunta, sia di pedine che di deleghe. Ritenuto inevitabile due settimane fa, annunciato neppure troppo velatamente dallo stesso primo cittadino dopo la notizia del buco di bilancio della Fondazione Muse. Nel mirino per quel problema di cassa dell’ente, di cui il Comune è socio unico, era finita l’assessore alla cultura Anna Maria Bertini che aveva annunciato al Cd’A un aumento di investimenti sulla stagione lirica 2024 di 300mila euro, senza aver alcuna certezza sul rientro di quella somma. Sostituire la Bertini sembrava cosa fatta, magari non subito, già prima del Natale, ma a gennaio comunque, e invece qualcosa deve essere successo: "Ma quale rimpasto? Si va avanti così" è stata la sua risposta ieri a una nostra domanda e alla dichiarazione del giorno precedente dopo un’intervista televisiva: "Il rimpasto di giunta non è all’ordine del giorno e non è nella mia agenda _ sono state le parole di Silvetti, davvero sorprendenti _. Non sono previsti rimpasti di alcun tipo. C’è, invece, che gli assessori devono lavorare di più e meglio, compreso il sottoscritto, perché la città ha grandi aspettative da soddisfare".
Non è la prima volta che Daniele Silvetti decide di tornare sui suoi passi su alcune vicende amministrative da quando ha vinto le elezioni a fine maggio del 2023. Non necessariamente il tornare sui propri passi rappresenta un punto di debolezza, tutt’altro, anzi è sintomo di umiltà e onestà intellettuale. Detto questo troppi episodi si stanno sovrapponendo un all’altro e in effetti le parole ufficiali, e non solo quelle, avevano delineato un quadro ormai certo sulle sorti della Bertini. Dal palazzo, stando agli spifferi, si parlava di un’analisi già in corso da alcune settimane sulle potenziali sostitute, con una serie di curriculm già ricevuti e in valutazione. Le contraddizioni non finiscono qui e toccano argomenti importanti e altri meno.
Come la ruota panoramica di piazza Cavour, prima annunciata all’ultimo anno proprio sulle colonne del Carlino e cinque giorni dopo considerata un’attrazione da valorizzare e da ripetere. Per non parlare della confusione generata sul Molo Clementino, sul parcheggio San Martino, sulle consulenze e così via. Il 2024 è stato un anno duro e difficile per Daniele Silvetti, in attesa del risultato di metà mandato. Aspettiamo di vedere cosa succederà nel 2025.