REDAZIONE ANCONA

Il ritorno di Tommaso Marini. Tra i primi otto dopo l’infortunio: "E’ il momento di pensare positivo"

Lo schermidore anconetano campione del mondo, appena quattro mesi fa è stato operato alla spalla "Non posso che essere felice di quello che ho fatto. Chiudo al quinto posto, tre settimane fa non mi allenavo".

Il ritorno di Tommaso Marini. Tra i primi otto dopo l’infortunio: "E’ il momento di pensare positivo"

Tommaso, bene così. Il campione del mondo di fioretto è rientrato dopo mesi di stop per il lungo infortunio e lo ha fatto nella maniera migliore nella prova di Coppa del Mondo di Tokoname, in Giappone: non ha vinto e non è andato sul podio – un evento raro visto lo straordinario 2023 del fuoriclasse dorico, 23 anni – ma il piazzamento al quinto posto riconsegna ottimismo in vista del 2024, anno in cui tutte le attenzioni saranno concentrate sulle Olimpiadi di Parigi. È quello l’appuntamento più importante e il percorso di Marini in Giappone è ripartito con fiducia, benché accompagnata da un po’ di amarezza, come lui stesso ammette. "Entro tra i primi otto e poi chiudo al quinto posto fermandomi ai piedi del podio con un po’ di amaro in bocca – sottolinea – Poi però ripenso al fatto che appena tre settimane fa non avevo ancora ricominciato a tirare con i miei compagni di squadra e mi rendo conto che non si può tornare in pedana subito con le solite sensazioni". "É il momento di pensare alle cose positive – continua Marini – e al fatto che non credevo in una ripresa così rapida e di qualità. Certo, c’è ancora molto da perfezionare ma come inizio non posso che essere felice. Nel bene o nel male, sono tornato". Già, Tommaso Marini è tornato e il suo rientro in pedana a pochi giorni dalla fine del 2023 è un bel viatico per il futuro, al termine di un anno magico per il campione. Sono passati infatti poco più di quattro mesi dall’impresa di Milano, quando in una finale dalle grandi emozioni Marini si laureò campione del mondo di fioretto individuale contro lo statunitense Nick Itkin. Al momento del trionfo, che non fu l’unico visto che in precedenza a Cracovia era arrivato pure l’europeo a squadre, il fenomeno anconetano, legatissimo alla sua città e alla sua squadra di calcio – oltre che grande appassionato di moda – non stava già bene, per colpa di quella spalla destra che necessitava di una operazione, ormai non più rimandabile. Dopo l’oro ai Mondiali Marini era stato così operato dal prof. Giuseppe Porcellini a Bologna, iniziando una lunga e non facile riabilitazione, sulla quale aveva continuamente aggiornato le sue migliaia di followers. Qualche giorno prima di tornare agli assalti in pedana, con la consueta sincerità, non aveva nascosto difficoltà e dubbi: "sono stati quattro mesi davvero duri: pensavo fosse difficile, ma non così tanto – aveva confidato su facebook – I dolori post intervento mi hanno tenuto sveglio intere notti, nottate pesanti e piene di pensieri. In questi giorni ho ricominciato a tirare: una grande felicità, ma accompagnata sempre dagli stessi dubbi. Quanto mi ci vorrà a tornare come prima?". Dopo la prova giapponese, le nubi hanno già iniziato a diradarsi. Andrea Pongetti