
Il più grande problema del nostro pianeta è il riscaldamento globale. Secondo gli esperti, se non riduciamo i consumi e l’emissione di gas e polveri sottili, entro brevissimo tempo si avrà una situazione di "non ritorno" e quindi il nostro pianeta continuerà a riscaldarsi e sarà sempre più inquinato. Quante volte sentiamo che "se non riusciremo ad abbassare la temperatura media della Terra entro il 2050, la situazione sarà irreversibile!", o ascoltiamo dell’agenda 2030, i cui molti obiettivi parlano, per la maggior parte, di ecosostenibilità. Sono però venuto a conoscenza di una teoria che mi ha affascinato e fatto riflettere. È quella di Carlo Rubbia, Nobel per la Fisica, che sosteneva come, nella storia del nostro pianeta, ci siano sempre stati e sempre ci saranno periodi di glaciazione e altri in cui la temperatura si rialza. Secondo lui stiamo vivendo un periodo di naturale innalzamento della temperatura. Per esempio nel Medioevo si erano registrate temperature simili alle nostre, e che poi si erano riabbassate. Naturalmente Rubbia non sminuiva i problemi dell’inquinamento, anzi, ma sosteneva solo che il problema del "global warming" è troppo ingigantito.
Molti problemi, però, rimangono, come, per esempio, lo scioglimento dei ghiacciai o gli incendi che bruciano milioni di alberi e animali. Per risolvere questo gigantesco problema ognuno di noi deve fare qualcosa. Bastano i piccoli gesti quotidiani: preferire le bici alle macchine e ai motorini, lasciare accese le lampadine e aperti rubinetti meno possibile, fare la raccolta differenziata. E’ molto importante anche continuare a seguire Greta nei suoi scioperi, cosicché i potenti del mondo prima o poi si accorgano che una ragazzina con le trecce e un cartello è stata più veloce di loro a capire che il global warming è un gran bel problema e facciano qualcosa per aiutare l’ambiente. Solo così potrà non diventare realtà quella che rappresenta l’angoscia non certo solo mia ma di molti giovani. Perché a volte una sedicenne può capire meglio il mondo rispetto a un ricco signore incravattato seduto dietro una scrivania (tutti i riferimenti ad un certo presidente non sono puramente casuali).
Alessandro Vignetti III B