
Il rebus liste d’attesa. Visite e prenotazioni, ora il Cup si fa in cinque. Nuovo bando allo studio
Liste d’attesa, la giunta regionale è pronta a cambiare passo in vista della scadenza dell’appalto del sistema di prenotazione, fissata per il 2025, l’anno delle elezioni. In concomitanza con la tornata elettorale per rinnovare l’Assemblea legislativa delle Marche, l’appalto del Cup per le visite e gli esami della sanità andrà ad esaurimento e per non farsi cogliere impreparata, la giunta regionale ha già attivato un gruppo di lavoro specifico, per redarre, appunto, i bandi necessari. I contratti in essere al momento si esauriscono nel giro di un anno, dunque, e i nuovi bandi saranno a evidenza comunitaria. Siamo ancora in una fase preliminare, ma una cosa è certa: l’esecutivo di Palazzo Raffaello intende rinnovare il sistema, affidato ormai parecchi anni fa, nel 2017, a una società pesarese. Al tempo la Regione era governata dalla coalizione di centrosinistra e dal presidente Luca Ceriscioli e uno dei settori nei quali lo stesso governatore dell’epoca aveva deciso di intervenire erano proprio le liste d’attesa. Un piano che richiedeva tempo e che nei primi anni non ha prodotto la completa soddisfazione degli obiettivi, prima che la pandemia scombussolasse i piani generali. Il bando per l’affidamento del centro unico di prenotazione (Cup) su base pluriennale stimava una spesa di 17 milioni di euro, per garantire il maggior soddisfacimento possibile del servizio al cittadino. Inizialmente, il bando era previsto per sessanta mesi (cinque anni), estendibile al massimo di altri 36 mesi, con un apposito rinnovo congiunto tra le parti. Altri tempi, altro sistema sanitario, con la presenza dell’Asur e delle cinque Aree Vaste, sostituito dalla riforma che proprio in queste settimane compie il primo anno di vita. Dopo la pandemia da Covid, la sanità regionale (la stessa cosa si è palesata anche in altre regioni, a onor del vero) non si è ripresa del tutto e il tema delle liste d’attesa resta in cima alle lamentele dei marchigiani. L’assessore Saltamartini ha annunciato in passato il passaggio da un Cup unico regionale a cinque centri di prenotazione provinciali per provare, quanto meno, a evitare viaggi e spostamenti infiniti fuori dalla regione. Il vero problema, tuttavia, non sono i siti, ma le tempistiche per vedere soddisfatta la propria richiesta nell’area ‘pubblica’. Mai in passato gli utenti si erano sentiti rispondere che ‘le agende sono chiuse’, rendendo dunque impossibile fissare una prestazione diagnostica, una vista ambulatoriale o un intervento chirurgico in elezione. Proprio l’altro giorno, lo stesso assessore Saltamartini ha bacchettato gli operatori del Cup regionale, invitandoli a cambiare regime e facendo sì che chi non riesce a prenotare una visita con una data certa sia preso in carico dal sistema e possa prenotare una prestazione entro un tempo certo. All’inizio dell’esperienza, il Cup regionale gestiva circa 35mila chiamate alla settimana, ma con il tempo i numeri sono cresciuti.