REDAZIONE ANCONA

Il progetto a sorpresa: "Ecco un museo diffuso delle opere di Trubbiani"

Il sindaco Silvetti ha incontrato il figlio del grande artista dei Rinoceronti "Vogliamo valorizzare i suoi capolavori compresa la sua Mater Amabilis".

Il sindaco Silvetti ha incontrato il figlio del grande artista dei Rinoceronti "Vogliamo valorizzare i suoi capolavori compresa la sua Mater Amabilis".

Il sindaco Silvetti ha incontrato il figlio del grande artista dei Rinoceronti "Vogliamo valorizzare i suoi capolavori compresa la sua Mater Amabilis".

Il progetto è ancora tutto da scrivere. Ma quell’idea in fase embrionale, annunciata ieri mattina in diretta su èTV Marche dal sindaco Daniele Silvetti, apre ad una nuova e possibile stagione culturale per la città e per un suo figlio illustre, seppure acquisito, come l’indimenticato Valeriano Trubbiani. Ed ovvero: "un museo diffuso delle opere" dell’artista nato a Villa Potenza di Macerata, ma vissuto fino alla scomparsa nell’agosto 2020 ad Ancona. Quelle opere più nascoste e che, a sorpresa, sono contenute all’interno di un magazzino di famiglia alla Baraccola. "Un magazzino che visiterò molto presto perché vorrei capire la dotazione", ha anticipato Silvetti.

Il destino, infatti, ha voluto che ad inizio settimana, lunedì, "grazie al coinvolgimento del consigliere Carlo Pesaresi – ha spiegato il primo cittadino – ho avuto modo di conoscere il figlio di Trubbiani e abbiamo parlato a lungo di questa ipotesi". Non solo questo, naturalmente. Ma il focus è stato propedeutico anche ad intavolare la discussione su quella che è considerata la più importante opera del Trubbiani all’ombra del Guasco: la Mater Amabilis e gli iconici rinoceronti. Nelle scorse settimane, quando i lavori di restyling di piazza della Repubblica entravano nel vivo, l’amministrazione lasciava intendere di valutare persino quell’ampio spazio (restituito) fronte mare per ricollocare l’enorme scultura, togliendola da quell’angolo di piazza Pertini dove – da anni – appare nascosta agli occhi dei più distratti e talvolta è messa a dura prova dalle scorribande dei vandali. Non l’unica soluzione per un ipotetico trasferimento, sia chiaro. Ma l’obiettivo è chiaro: "Vogliamo valorizzare al massimo la Mater Amabilis – puntualizza Silvetti, che già in campagna elettorale un anno e mezzo fa aveva aperto ad un possibile spostamento –. Voglio ricordare, tuttavia, che il Comune non è proprietario di quell’opera, che è di una ditta privata. Ci fu tuttavia l’intelligenza di un sindaco illuminato (Renato Galeazzi, nel 1999, ndr) che scelse di metterla in quella posizione così visibile, perché altrimenti sarebbe stata destinata ad una zona decentrata, nei pressi del piazzale dell’ex palazzo della Telecom di via Miglioli, peraltro oggi chiuso. Nessuno avvrebbe avuto modo di vederla lì".

Insiste il sindaco: "Trubbiani, se lo ricordate, era stato esaltato dal maestro Dante Ferretti la scorsa estate, quando iniziò a prendere campo l’idea di un Museo della Civiltà del Mare Adriatico e, nel quale, la figura dello stesso Trubbiani avrà un ruolo di primissimo piano – prosegue –. Riteniamo che la Mater Amabilis vada assolutamente valorizzata e messa nella giusta situazione e, magari, corredata da una serie di opere care non solo al Trubbiani ma anche a tutta la cittadinanza anconetana. Opere che, quindi, andrebbero fatte conoscere".

Intanto le basi per "un museo diffuso delle opere di Trubbiani" sono state gettate e la famiglia vedrebbe di buon grado questa disponibilità palesata dall’amministrazione. Viste le premesse, i prossimi passi potrebbero permettere di tagliare presto un traguardo che saprà degnamente omaggiare uno scultore tra i più grandi del nostro tempo e conosciuto in tutto il mondo.

gi. gia.