CLAUDIO DESIDERI
Cronaca

Il prof Carlo Cerrano: "Moscioli, c’è tanto seme. Ma per un anno consiglio di bloccarne la pesca"

Notizie parzialmente positive dopo le ultime immersioni dello staff di esperti "Occorre vedere quanto resisterà e se crescerà. Stop anche ai cittadini".

Notizie parzialmente positive dopo le ultime immersioni dello staff di esperti "Occorre vedere quanto resisterà e se crescerà. Stop anche ai cittadini".

Notizie parzialmente positive dopo le ultime immersioni dello staff di esperti "Occorre vedere quanto resisterà e se crescerà. Stop anche ai cittadini".

Il mosciolo selvatico sta lottando una battaglia per la sua sopravvivenza. La mancanza d’acqua portata dai fiumi e le temperature elevate della scorsa estate lo hanno quasi annientato e fatto scomparire dagli scogli del Conero. Ma oggi cerca di ripopolare il deserto lasciato e creare nuove speranze per il futuro. Il prof Carlo Cerrano, docente di Zoologia alla Politecnica, che segue il gruppo universitario incaricato di monitorare costantemente la situazione, ha svolto proprio in questi giorni l’ennesima immersione che periodicamente gli esperti svolgono nei fondali dove cresce il mitilo. La troupe di ricerca si è immersa al Passetto e in altre zone del Conero che sono costantemente controllate. "Di seme ce n’è molto ed è molto esteso – ha detto – Occorre ora vedere quanto resisterà e se crescerà. La velocità con cui lo farà è molto importante perché negli ultimi anni la crescita è notevolmente diminuita".

Al di là di questa positiva e momentanea situazione, Cerrano afferma che la riserva per la stagione che deve venire non c’è. "Occorre vedere se crescerà a sufficienza – prosegue – e se i mitili riusciranno a raggiungere la taglia commerciabile". Chiara la soluzione che al momento sarebbe più opportuna per il professore: "Lasciare la risorsa in pace. Un sacrificio che però deve essere fatto da tutti, cittadini e pescatori. Personalmente sono per il fermo della pesca". E fermare la pesca spetta alle istituzioni competenti, in primis la Regione Marche che dovrebbe stabilirlo con un conseguente intervento di risorse per il settore che ha già presentato le proprie istanze. "Se le istituzioni vogliono fare un altro passaggio di approfondimento va bene – dice il professore – ma per me la riserva non è in grado di sostenere il mercato estivo". Per Cerrano non prelevare i moscioli questa stagione potrebbe consentire il prossimo anno di avere mitili più idonei. "Occorre poi vedere – continua – cosa succederà la prossima estate perché con un altro caldo eccessivo dell’acqua, come c’è stato lo scorso anno, può morire tutto".

Al momento le analisi stanno proseguendo in laboratorio sui piccoli prelevati nell’ultima immersione per controllare il loro effettivo stato di salute. Il mosciolo, infatti, la cui pesca è stata interrotta lo scorso anno ancor prima della chiusura prevista, sta soffrendo per i cambiamenti climatici ma anche per gli effetti da questi prodotti come la proliferazione delle mucillagini e l’arrivo del granchio blu che giorno dopo giorno riempie sempre di più le reti dei nostri pescatori.

A breve ci sarà un nuovo incontro del tavolo del Comune sul problema moscioli selvatici. Un problema la cui soluzione sta molto a cuore al sindaco Silvetti che dallo scorso anno si incontra periodicamente con le istituzioni, gli operatori, Slow Food e i pescatori per trovare la strada più idonea per la salvezza di un mitilo che rappresenta per tutti un vero simbolo dell’identità sociale, economica e culturale della città dorica.