Una serie di "affidi diretti sopra soglia" a società spesso "non marchigiane". Una sede "il cui affitto costa 80mila euro in tre anni, per un contratto di sei totali, e deserta in pieno orario lavorativo". E "un addendum di 300mila euro" nel contratto dell’ex ct della Nazionale di calcio, oggi allenatore dell’Arabia Saudita Roberto Mancini, testimonial delle Marche, "che dovrà devolvere in beneficenza a tre Enti del Terzo settore". È quanto ha denunciato, ieri mattina, il Pd regionale annunciando la richiesta di una Commissione d’inchiesta sull’operato dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, e parlando di "un buco nero dell’Atim".
Ha esordito Anna Casini sugli uffici dell’Atim di Ancona, edificio della Camera di Commercio, mostrando foto e video dei loro sopralluoghi che denoterebbero "l’assenza di personale e neppure uno dei sei dipendenti, nonostante la pianta organica ne preveda 12". Solo l’ultimo episodio, che segue decine di interrogazioni e mozioni. Ma più di recente anche analisi di documenti e movimenti dei rapporti tra Regione e Atim, avviate dal gruppo di minoranza dopo i pareri dalla Corte dei Conti alla parificazione del bilancio. Per il Pd, quanto scoperto "può scoperchiare un vaso di Pandora". Micaela Vitri si è concentrata sugli affidi e sui flussi di denaro verso Roma e Milano. Tre casi esemplificativi: "I 366mila euro alla Cor di Roma per la mostra ‘Papi e Santi Marchigiani a Castel Sant’Angelo’ ancora in corso – ha detto –. I 102mila euro alla eMMeventi con sede legale a Bergamo per ‘La vendemmia 2024’, evento realizzato a Milano dal 7 al 10 ottobre. Per arrivare a Marche DiWine a Gabicce nel 2023. Affidati 150mila euro, oltre soglia per affidi diretti, a tre società romane: 49mila euro alla Ritoragency, 50mila alla I Cube Italy e 85mila alla Vero Events. Curioso come le ultime due condividano sede e amministratore delegato".
Nel mirino anche il contratto di Mancini rimodulato per la promozione delle Marche in Paesi Extra Ue lo scorso 31 luglio. Uno degli ultimi atti di Marco Bruschini, oggi rimpiazzato dal direttore facente funzioni Stefania Bussoletti: "La Regione ci ha ignorato – la voce di Maurizio Mangialardi –. Il contratto di Mancini andava risolto ad agosto 2023, quando ha salutato l’Italia. E intanto è scomparso dalle campagne di comunicazione", ma ha avuto "un addendum da 300mila euro", da devolvere a "Fondazione Salesi (100mila), Fondazione Vialli e Mauro (50mila) e Fondazione Bambino Gesù (150mila)". Duro Fabrizio Cesetti: "Chiederemo conto al presidente Francesco Acquaroli, assessore al Turismo, di ogni centesimo messo a disposizione per Atim. Se l’operato di Atim fosse stato posto in essere da un pubblico ufficiale, dubito che sarebbe a piede libero. L’Atim è stata costituita per bypassare le regole della pubblica amministrazione", citando il famoso contratto di sponsorizzazione con Aeroitalia per i voli di continuità. Per Cesetti, "Acquaroli sembra attinto dalla sindrome di Stoccolma, sequestrato e non denuncia. Noi lo vogliamo liberare e con esso liberare la Regione Marche". Lui, tra l’altro, il primo firmatario della proposta di legge soppressiva dell’Atim ancora ferma in Commissione, "ma ieri ho chiesto di discuterla entro 15 giorni", ha detto Antonio Mastrovincenzo. Per Romano Carancini, "nei lavori pubblici c’è il Rup, qui c’è il Rus: il responsabile unico degli scandali. E quel responsabile è Acquaroli", ripetuto tre volte.