"I residenti del condominio dell’ex Arena Italia sono vittime di un atto di terrorismo psicologico creato ad arte dal sindaco Olivetti". È la replica che arriva dal capogruppo del Pd in Regione, Maurizio Mangialardi, sulla vicenda della riqualificazione di Porta Lambertina, avvenuta nel 2019, quando Mangialardi era sindaco di Senigallia. L’attuale maggioranza ha denunciato "irregolarità nei lavori realizzati in difformità da quelli autorizzati dal Comune di Senigallia". Ora la ditta costruttrice chiede all’amministrazione comunale di poter sanare le difformità. Tra l’altro, per questo i residenti del condominio di Porta Lambertina rischierebbero di non avere i rimborsi per l’alluvione del 2022. "Il problema è di facile soluzione sempre che, ovviamente, il sindaco non preferisca strumentalizzare i timori dei cittadini per montare un caso che non esiste – afferma Mangialardi –. Infatti, sarebbe sufficiente che portasse immediatamente in giunta la variante che, fin dal suo insediamento, attende di essere approvata. Olivetti si accorge della questione solo dopo tre anni di governo, senza contare che ciò ha determinato il mancato incasso per il Comune di oltre 100mila euro di oneri di urbanizzazione". L’ex sindaco precisa che "nell’ambito della concessione edilizia deliberata dalla sua amministrazione all’impresa che si è occupata del recupero dell’ex Arena Italia nei primi mesi del 2020 sarebbe stato necessario adottare definitivamente i contenuti della variante finale alle opere di urbanizzazione, che non interessava assolutamente i nuovi appartamenti, bensì alcuni aspetti migliorativi dello spazio pubblico circostante. Mancava solo la variante conclusiva, che l’impresa avrebbe dovuto presentare nelle settimane seguenti ma lo scoppio della pandemia ha interrotto tutto". "È però evidente che una volta cessata l’emergenza sanitaria, l’atto avrebbe dovuto essere approvato quanto prima – aggiunge Mangialardi –. Un compito che sarebbe spettato al centrodestra uscito vincente dalle elezioni del 2020. Invece così non è stato. E che a oltre tre anni dall’insediamento Olivetti non sia ancora riuscito a farlo ha oggettivamente dell’incredibile e la dice lunga sulle competenze della giunta. Io mi sono sempre assunto la responsabilità delle mie decisioni. Francamente, non so se lui può dire altrettanto, visto che è risaputa la sua reiterata assenza alle votazioni della giunta, su pratiche urbanistiche come le ex Colonie Enel. D’altra parte è anche vero che, a differenza di Olivetti, non ho mai avuto conflitti di interesse".
Giulia Mancinelli