SARA FERRERI
Cronaca

Il parroco in prima linea: "A 95 anni ho un sogno: far risuonare le campane. Ho venduto pure l’auto"

Don Giuliano Gigli di Rosora si racconta nel giorno del compleanno: "Il campanile ha delle crepe e va rinforzato ma servono tanti fondi. Prima della mia dipartita mi piacerebbe sistemarlo: intanto ho dato via la Fiat".

Il parroco in prima linea: "A 95 anni ho un sogno: far risuonare le campane. Ho venduto pure l’auto"

"Il mio sogno a 95 anni è riuscire a sistemare il campanile così che i miei compaesani possano tornare a ritmare le loro giornate al suono delle nostre quattro campane". Lui è don Giuliano Gigli e oggi spegne 95 candeline. Nato a Monsano l’11 ottobre del 1928, è stato nominato parroco di Rosora nel 1969 (dopo esserlo stato anche a Moie e a Monsano) e lo è ancora ininterrottamente dopo 54 anni. Ha visto benedire le armi per la seconda Guerra Mondiale, fatto costruire chiese e fondato gruppi di ricerca sulle tradizioni popolari come La Macina di Gastone Pietrucci. E ha frequentato da adulto la facoltà di Filosofia all’università La Sapienza di Roma per una continua ricerca interiore. Fino a qualche tempo fa don Giuliano Gigli girava in auto per raggiungere le comunità vicine. Ma ora ha venduto la sua auto, una Fiat Cinquecento nuovo modello per coronare il suo sogno: un dono per la comunità per far tornare a suonare quelle campane. A Rosora, paesino di appena 2mila anime sulle colline del Verdicchio, la domenica arrivano anche da fuori per sentire le omelie di don Giuliano Gigli, conosciuto come il sacerdote dei canti spiritual, del teatro e del cineforum prezioso durante il lock down. Don Milani lo ha ispirato sin da giovane ed è convinto che la Chiesa si debba aprire alle persone, avvicinandole a Cristo, senza colpevolizzare la corporeità. Perché la Chiesa "è poco frequentata oggi dai giovani".

Era il 6 luglio del 1951 quando celebrò la prima messa e ora, dopo 72 anni continua a farlo per far conoscere i Vangeli e interessare davvero le persone alla figura di Cristo. A Rosora con il gruppo Nuovo Mondo ha cantato e realizzato commedie esilaranti sulle tipicità dei personaggi caratteristici di Rosora (lui era l’autore dei vari contenuti) e si rappresentavano recital con i primi canti spirituals. Dal 1982 ad oggi con il gruppo Detego don Giuliano ha organizzato tanti concerti nel paese e in tutto il territorio delle Marche e oltre, a sfondi tematici ma soprattutto mimico-musicali. I primi anni di Sacerdozio li ha svolti al seminario di Jesi come vice-rettore del vescovo Monsignor Giovanni Battista Pardini. Da vicerettore ricorda le sue "prime esperienze pastorali tra i contadini di Piandelmedico a Jesi, dove ho scoperto per la prima volta – spiega – le sofferenze di questa gente anche lontana dalla Chiesa, e per la quale con don Ezio Balestra ho costruito una cappella (oggi diventata chiesa) con i sussidi governativi dei cantieri-scuola. Questa esperienza con i contadini mi ha trasformato umanamente e anche come sacerdote" sottolinea.

E dal seminario dove ha svolto il ginnasio ricorda i tragici momenti dell’entrata in guerra dell’Italia: "Sentivo il suono del campanone nel Comune di Jesi e poi dal balcone su piazza Federico II, con il vescovo assistevamo alla benedizione delle armi dei soldati schierati sotto di noi. Per la seconda Guerra mondiale come per quella in Etiopia. Ricordo i tempi in cui Mussolini è entrato in città con l’auto scoperta per andare poi al vecchio aeroporto".

Tornando alle campane della ‘sua’ chiesa di Michele Arcangelo (1793) di Rosora don Giuliano spiega: "Io le ho suonate ed è stato un concerto meraviglioso. Oggi ne suona solo una e con i rintocchi. Le quattro campane sono elettrificate e collegate ad un pc. Il campanile però presenta delle crepe e va rinforzato. C’è un progetto a Roma che necessita di fondi importanti. Per questo ho venduto la macchina sperando che le campane tornino a suonare prima della mia dipartita".