"Il PalaVeneto? Un’opera inutile di cui avremmo volentieri fatto a meno, ma che ci siamo ritrovati all’interno del Pnrr". Fanno discutere le parole dell’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini, che rispondendo all’interrogazione di Susanna Dini (Partito Democratico) sullo stato dei lavori del palazzetto in pieno centro di Ancona. Non è la prima volta che membri della maggioranza criticano la scelta di aver inserito questa o quell’opera nel Pnrr. Opera che, inizialmente inserita nel bando di Rigenerazione urbana e poi trasferito nel capitolo del Next Generation EU, ha visto partire i lavori nei tempi con la demolizione di una parte della vecchia struttura e il recupero della parte principale, ossia del terreno di gioco (via spogliatoi, palestre e piscina), con le dimensioni fissate in 40x20.
Il timore palesato dalla Dini era che si potesse ripetere un errore sulle misure dell’impianto, come accaduto per la piscina olimpionica: "I lavori vanno avanti, non si sono fermati, c’è stata solo una pausa nel passaggio tra uno stralcio e l’altro dell’opera – ha detto l’assessore Tombolini – Il quarto stralcio è al via, ripeto, i tempi sono rispettati e saranno rispettati entro la scadenza per la consegna e la rendicontazione dell’opera, ossia il 31 marzo 2026. Al momento siamo al 30% dell’intervento, con la copertura di un investimento parziale di circa 1,2 milioni di euro. Le dimensioni del terreno di gioco? Posso dire che le misure sono confermate, non ci sono modifiche da progetto". Lo stesso Tombolini nel corso della seduta consiliare ha risposto anche ad altre interrogazioni, a partire dalle condizioni in cui si trova via Saline, quanto meno la parte sotto il territorio comunale di Ancona che parte da Casine di Paterno.
p.cu.