REDAZIONE ANCONA

"Il nostro supermarket devastato, aiutateci"

L’"Amiko" di Senigallia era stato costruito sulle ceneri di "Ingrande" distrutto dall’alluvione del 2014: "Non sappiamo se riapriremo"

di Silvia Santarelli

"Amiko Market, ci sono danni per centinaia di migliaia di euro". Il grido di allarme arriva dal commercialista della società di cui fa parte il superstore di Strada della Chiusa a Senigallia, che a poco più di un anno dalla sua apertura, è stato invaso dalla piena del Misa. Nato sulle ceneri del supermercato Ingrande, distrutto dall’alluvione del 2014, da venerdì è invaso dal fango. "Abbiamo avuto l’aiuto di alcuni volontari, ma servono mezzi e gente specializzata – spiega Alberto di Biasio, commercialista della società xinxin srls – La merce è completamente distrutta, l’acqua ha raggiunto due metri di altezza e ci sono più di quaranta centimetri di fango in una struttura di grandi dimensioni". I dipendenti, circa 15, avevano come ogni sera lasciato il posto di lavoro e sono stati informati di quanto accaduto solo al mattino: "Nessuno pensava ad una devastazione di queste dimensioni – prosegue – i dipendenti vivono per lo più a Falconara, la società ha un negozio a Marzocca, uno a Montemarciano e uno a Treia, ma quello di via della Chiusa era stato il vero e proprio punto di lancio: il più grande, il più fornito dove ora è tutto distrutto e il punto interrogativo è se si riuscirà a riaprire".

Nella giornata di venerdì l’acqua è defluita e solo sabato è stato possibile raggiungere il locale, tra l’altro, le problematiche riguardano anche il collegamento dall’Arceviese a causa dei danni che l’esondazione ha causato sul ponte di Vallone. Una volta sul posto, lo scenario era di quelli che nessuno avrebbe mai immaginato: il parcheggio sotto una coltre di fango da attraversare prima di raggiungere l’ingresso e una volta dentro stand trasportati dall’acqua, espositori distrutti e la merce mischiata, in terra. "Abbiamo bisogno di aiuti, di mezzi e personale specializzato, non è possibile gestire in autonomia una situazione del genere – prosegue – siamo consapevoli delle difficoltà in cui versa la città di Senigallia, il centro, speriamo presto che raggiungano anche noi per poter così provare a vedere la luce".

A chiedere aiuti e mezzi sono anche i residenti di Molino Marazzana che nel tardo pomeriggio di martedì, dopo giorni di aiuti da parte di familiari e volontari, sono riusciti a mettersi in lista. "Le case sono completamente distrutte di nuovo – spiega un residente – non ne possiamo più, non possiamo continuare a vivere in questo modo, costretti a riaccendere mutui per sistemare le nostre abitazioni. Nel 2014 abbiamo perso tutto, ora abbiamo perso quello che siamo riusciti a ricostruire in otto anni".