Un presepe condominale in un palazzo di Palombina Nuova: una storia, questa, che prosegue luminosa quanto la scia di una cometa dal lontano 1987. È questo l’anno in cui è nata la tradizione dei condòmini di via Mercatini 27. Tra loro, Gianfranco Camilletti. È stato lui, insieme alla moglie Mariella e al fratello, a tenere vivo il fuoco di una tradizione – quella cristiana – che si tramanda dalla notte dei tempi. I bambini stupiti che passano di lì, alla vista di quel paesaggio incantato, a metà fra l’arabeggiante e qualche richiamo di Ancona, chiedono a insegnanti e genitori di poter vedere da vicino il presepietto con pecore, pastori e cammelli. Immancabili il bue e l’asinello con i Re Magi che si sono messi in cammino pochi giorni fa: "Li ho spostati ieri – spiega Camilletti, insieme alla moglie – È nel 1987 che abbiamo iniziato ad allestire il presepe nel palazzo. Partecipammo ad un concorso indetto dalla nostra parrocchia e dal circolo Ancora Club, fu bellissimo".
È stato papà Attilio a trasmettere a Gianfranco l’amore per quest’usanza. E lui ha fatto lo stesso prima con i suoi figli e poi con i quattro nipoti: "Nel palazzo, andiamo tutti abbastanza d’accordo – sorride – Prima, facevamo persino la cena condominiale, con tanto di ponch e pasticcini. Siamo cinque inquilini a portare avanti il presepio". I bambini delle vicine scuole "impazziscono alla sua vista e le maestre li portano qui". Ci sono il giorno e la notte con un gioco di luci caratteristico, "la fontana, le cascate, la lavandaia, il pescatore, l’uomo che taglia l’inguria (lo dice in dialetto, ndr) e il falegname. Tutte decorazioni che – racconta il 79enne – ha realizzato il fratello di mia moglie, che collaborava per la parte elettrotecnica. Quest’anno abbiam ammodernato qualche pupetto".
Tempo addietro, Camilletti e compagnia realizzarono un presepe in stile Ancona, col cavalcavia di Palombina, gli stabilimenti, i capanni e la città sullo sfondo. "Durante i miei viaggi, ci penso sempre. Raccolgo cortecce, pietre e materiale riciclato con cui realizziamo grotte e casette. Alcune sono fatte in ceramica, altre le abbiamo fatte con le scatole delle medicine". Nel 2004, l’originale idea dei residenti di via Mercatini si guadagnò "una menzione speciale proprio sul Resto del Carlino, per la rubrica ´Splendidi presepi´. Un cerchio che si chiude a distanza di vent’anni. Circa una settimana il tempo impiegato per l’allestimento. Ma il risultato è assicurato.
Nicolò Moricci