NICOLÒ MORICCI
Cronaca

Il mistero delle targhe. Sparite dalla strada: c’è un collezionista?

Via Panoramica, l’assessore Tombolini: "Nei magazzini non c’è"

La targa sparita da via Panoramica non è nei magazzini comunali: lo conferma l’assessore

La targa sparita da via Panoramica non è nei magazzini comunali: lo conferma l’assessore

Ancona, 22 agosto 2024 – La targa sparita da via Panoramica, s’infittisce il mistero della lastra di marmo: non è neanche nei magazzini comunali. Qualche giorno fa, infatti, il Carlino aveva scoperto come al Passetto, al belvedere che dà sulla Seggiola del Papa, mancasse la lastra di marmo che fungeva da indicazione per cittadini e turisti. Ebbene, a mobilitarsi è stato l’assessore comunale alle manutenzioni e ai lavori pubblici, Stefano Tombolini. Raggiunto al telefono, spiega come "effettivamente la lastra di marmo non è neppure nel magazzino comunale". L’ipotesi che avevamo avanzato era proprio questa: e cioè che la targa si trovasse, magari per un ipotetico restauro, negli spazi che ospitano il magazzino comunale. Ma non è così, assicura Tombolini. Che poi smorza i toni e ci scherza su: "Evidentemente, qualcuno fa la collezione di targhette e le porta a casa". Poi, torna serio e promette: "Al momento, sia i marmisti che le varie ditte e imprese che potrebbero lavorare per farne una nuova sono quasi tutti in ferie. Trascorso questo periodo estivo, mi occuperò personalmente delle targhe di marmo". Parla al plurale perché ad essere misteriosamente sparita non è stata solo quella della centralissima via Panoramica. A mancare all’appello delle indicazioni, è infatti anche la targa di via degli Aranci, uno dei vicoli più storici di Ancona, che si trova dietro il Teatro delle Muse, nel pieno centro storico. A darne notizia, anche in quel caso, era stato il Carlino. È da gennaio che via degli Aranci è orfana di indicazioni. Tra l’altro, quella è una via ricca di storia, perché anticamente era il luogo in cui si scaricavano le arance dalle navi. La frutta si depositava negli scantinati, nei piani interrati dei palazzi del vicoletto per poi essere rivenduta nei mercati cittadini. Segni di "un tangibile degrado", come lo definisce un abitante di via Piave, se consideriamo – prosegue – "il marciapiede rotto sotto casa mia, o i tombini otturati dall’erbaccia incolta (come in via Trento), pericolosi in caso di piogge torrenziali che potrebbero causare allagamenti. E che dire – fa notare – dei pini che ti sfiorano la testa al Passetto, o al Viale della Vittoria?". Marciapiede nuovo (finalmente) in via Isonzo, all’altezza dell’incrocio con via Rodi, dove i lavori lungo la strada dell’ammiragliato proseguono "a rilento". Via Isonzo, invece, è in condizioni disastrose, dalla chiesa di Santa Maria dei Servi fino alla Misericordia: grosse (e pericolose) buche con un asfalto groviera da mani nei capelli. "Tra via Rismondo e il Viale, bisogna dare una sfoltita agli oleandri che impediscono ai pedoni di vedere e di essere visti", commenta Annamaria, storica residente di via Trieste.