MARINA VERDENELLI
Cronaca

Il giallo di Candia. Il marito scagionato. Indagata la badante che fece l’esposto

Calunnia ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni le accuse nei suoi confronti. L’autopsia: la Manuali morì per un’aritmia cardiaca.

Vittoria Manuali aveva 67 anni e abitava a Candia

Vittoria Manuali aveva 67 anni e abitava a Candia

E’ stata una aritmia cardiaca sopraggiunta in un quadro clinico già compromesso a stroncare la vita di Vittoria Manuali, 67 anni, ex sarta, di Candia. L’autopsia disposta dalla Procura ha escluso un nesso di derivazione causale tra i maltrattamenti denunciati dalla badante nei confronti del marito della donna e la morte della stessa.

Cade un’onta terribile che aveva investito il coniuge della 67enne, deceduta il 27 marzo scorso, in casa. L’uomo, 72 anni, anconetano, dopo la perdita dolorosa della moglie aveva dovuto affrontare anche un’accusa gravissima, quella di omicidio colposo e per la quale è stata chiesta l’archiviazione. Non è responsabile di quella morte. A fare un esposto in Procura, che aveva poi portato la pm Serena Bizzarri ad aprire un fascicolo a carico del congiunto e a bloccare il feretro a funerale terminato (era il 30 marzo), era stata la badante di Manuali, una 69enne residente nel Monferrato. Adesso è lei ad essere indagata per i reati di calunnia ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. La Procura di Ancona ha già trasmesso gli atti a quella di Vercelli, competente territorialmente avendo la badante sporto denuncia all’epoca ai carabinieri del comune piemontese. La 69enne, ex infermiera, era stata assunta da poco più di mese per aiutare il marito e i figli ad accudire Manuali. I familiari della defunta avevano messo un annuncio su una pagina social specifica per la ricerca di badanti e colf nelle Marche e si erano poi messi in contatto con la 69enne. Il giorno de funerale, era il 29 marzo scorso, una vicina di casa si era accorta che la badante stava caricando a bordo della propria automobile biancheria della casa come lenzuola, asciugamani, tovaglie, vestiti di proprietà della defunta compreso il corredo della figlia. Aveva subito avvisato i parenti che erano tornati a casa di corsa trovando effettivamente il veicolo carico di cose loro. La badante era stata licenziata in tronco e invitata a lasciare l’abitazione subito. Dopo questo episodio la 69enne si era rivolta ai carabinieri riferendo che la paziente che accudiva non sarebbe stata trattata bene in casa e ha accusato il marito di maltrattamenti. La Procura di Ancona aveva disposto l’autopsia sulla salma sequestrandola dopo il funerale. Sul corpo non era stato trovato nessun segno di violenze. "Tutte le persone che conoscevano bene la famiglia e sentite a sommarie informazioni - spiega l’avvocato Fabrizio Naspi, difensore del marito di Manuali - avevano già dichiarato che il mio cliente era un marito premuroso e affettuoso verso la moglie soprattutto durante la malattia, assistendola h24, fino al momento dell’ultimo respiro. Un quadro totalmente opposto a quello di marito maltrattante come dipinto falsamente dalla badante denunciante che peraltro è stata autore di furto". Per il furto la badante è stata denunciata, la Procura di Ancona voleva archiviare ma la famiglia di Candia ha fatto opposizione con l’avvocato Naspi e deve essere fissata l’udienza davanti al gip.