Un magazziniere si sarebbe appropriato di cellulari di ultima generazione, entrando nel sistema informatico aziendale, per rivenderli a due negozi di telefonia e ad un privato tenendosi il denaro ai danni dell’attività per cui lavorava. L’indagine, della Squadra mobile (la sezione reati contro il patrimonio) e coordinata dal pubblico ministero Rosario Lionello, è stata chiusa in questi giorni e ha portato alla denuncia di quattro persone accusate, a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione e accesso abusivo del sistema informatico. Nei guai è finito il magazziniere, 57 anni, anconetano, dipendente di una ditta che opera alla Baraccola ed è specializzata nell’acquisto e vendita di apparecchiatura elettronica e telefonia. Una sorta di grande rivenditore per i negozianti di settore di tutta la provincia.
Oltre al 57enne sono stati denunciati due negozianti, un 33enne jesino, titolare di un negozio di telefonia a Jesi dove finivano parte dei cellulari sottratti alla Baraccola, e uno svizzero di 61 anni, proprietario di una attività di vendita di apparecchiature telefoniche a Rimini. Il quarto a finire nei guai è stato un privato cittadino, jesino, 54 anni, che avrebbe rivenduto ad una cerchia ristretta di clienti-amici i telefonini che acquistava dal magazziniere ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato.
E’ stato il titolare della ditta alla Baraccola, dove lavorava il magazziniere, a far partire l’indagine nell’estate del 2022, denunciando alla polizia delle anomalie registrate nella sua attività. Aveva rilevato delle incongruità tra i cellulari caricati, da mettere in vendita, e quelli poi scaricati, effettivamente venduti, tutti modelli di iPhone. I poliziotti della squadra mobile, diretta dal vice questore aggiunto Carlo Pinto, hanno dovuto avviare una indagine retroattiva inquadrando subito il sospettato, il magazziniere. Il 57enne sarebbe riuscito a carpire le password di accesso al sistema informatico a cui lui non era titolato all’utilizzo. Modificando il quantitativo della merce arrivata con quella uscita sarebbe riuscito ad impossessarsi di 150 telefonini in due anni, dal 2020 al 2022, ancora imballati, rivendendoli a 200-300 euro in meno rispetto il listino ufficiale e intascandosi di volta in volta più di mille euro a cellulare. Tracciando i telefonini trafugati la polizia ha localizzato le due città dove erano stati venduti arrivando cosi anche agli altri tre denunciati.
Ci sarebbero anche dei video che incastrano il magazziniere mentre preleva la merce abilmente scaricata dal sistema di vendita della ditta. Il 57enne, che nel frattempo è stato licenziato, è accusato di furto aggravato e accesso abusivo al sistema informatico. Gli altri tre sono accusati di ricettazione. A tutti e quattro è stato notificato il 415 bis, la chiusura delle indagini preliminari, l’anticamera di una probabile richiesta di rinvio a giudizio che potrebbe portarli a processo.