Dall’inizio della vertenza sono sempre stati accanto ai lavoratori, in lotta, per salvaguardare i loro diritti, le organizzazioni sindacali unite, Fim, Fiom, Uilm e Uglm. Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provincia della Fiom, responsabile per il distretto economico-produttivo di Fabriano, ogni giorno da mesi ascolta le istanze di quei lavoratori.
Pierpaolo Pullini, cosa le dicono i lavoratori Beko? "Tra le lavoratrici e i lavoratori è altissima la preoccupazione, sia per le problematica imminente di salvaguardia del posto di lavoro che per il futuro del territorio. Si vive la grande disperazione, la paura di non riuscire ad affrontare le problematiche di tutti i giorni. C’è sgomento per una situazione irreale che fino a qualche anno fa era impensabile potesse verificarsi".
Credono di potercela fare? "Non ci si rassegna al fatto che nulla si possa fare ma c’è consapevolezza che sarà molto difficile. Come sindacalista, come lavoratore, come persona, lo trovo davvero triste".
Cosa la rattrista? "Quello che loro ci raccontano. La cosa forse più drammatica è sapere che per i giovani, per i figli e le figlie delle lavoratrici e dei lavoratori fabrianesi, sembra non esserci una prospettiva per un futuro all’altezza delle aspettative che giustamente loro rivendicano, dei sogni insomma, almeno su questo territorio che, credo, si sta lentamente ed inesorabilmente desertificando".
Com’è andato l’ennesimo incontro al Mimit ieri? "Non bene. E’ insufficiente l’ulteriore aggiustamento nei numeri degli esuberi che nei fatti non cambia niente. L’azienda conferma tutti i numeri su ricerca e sviluppo e questo non è accettabile".
Cosa avete chiesto? "Abbiamo chiesto un intervento del Governo che si è impegnato a parlarne anche alla casa madre". Per Melano? "In merito allo stabilimento di Melano, a fronte di una conferma degli investimenti, sarà necessario che al prossimo incontro l’azienda entri più nel dettaglio dei prodotti che saranno posizionati sullo stabilimento e sulle innovazioni di processo".
Qual è lo scenario odierno? "Ad oggi vediamo solo un aumento della cassa integrazione".
Cosa chiedete all’azienda in vista dell’incontro del 25? "Adesso è il momento di rendere tutto credibile anche in prospettiva, se davvero si vuole fare un accordo che, in realtà al momento, vediamo molto difficile".
Di cos’altro si è discusso? "Nel corso dell’incontro si è iniziato a discutere anche degli strumenti da utilizzare come ammortizzatori sociali conservativi e ad altre opzioni volontarie come il part time, uscite incentivate finalizzate alla pensione o comunque volontarie. Abbiamo ricevuto una disponibilità di principio da parte aziendale, benché sia ancora tutto da verificare il percorso effettivamente praticabile".
Silvia Santini