RAIMONDO MONTESI
Cronaca

Il festival Admed: "Ecco come ho convinto gli amici Bennato e Raiz. Prenotazioni da tutta Italia"

Intervista al direttore artistico Giovanni Seneca alla vigilia della rassegna "A Eugenio ho ricordato quell’ultimo concerto all’Anfiteatro Romano. Purtroppo l’Arena sul mare è stata smantellata, ma siamo stati pionieri".

Il festival Admed: "Ecco come ho convinto gli amici Bennato e Raiz. Prenotazioni da tutta Italia"

Giovanni Seneca, musicista e direttore artistico del festival «Admed»

"With a little help from my friends". Si potrebbero citare i Beatles per raccontare come ogni anno l’Adriatico Mediterraneo Festival riesca a portare ad Ancona musicisti e autori di fama. Si parla degli ‘amici’ del direttore artistico Giovanni Seneca, naturalmente. Come Eugenio Bennato, che torna a impreziosire il cartellone della rassegna. "Lui credo che sia stato l’ultimo, nell’edizione del 2012, a esibirsi nell’Anfiteatro Romano", ricorda Seneca. Un concerto memorabile, animato da un autentico super gruppo capitanato dal co-fondatore della leggendaria Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Seneca, il cartellone di quest’anno è particolarmente interessante. Quali sono le aspettative?

"L’attesa è grande. Basti dire che la prima tranche di biglietti per gli Almamegretta è già esaurita, con prenotazioni da tutta Italia, e che i posti per i concerti all’alba sono tutti prenotati. Siamo riusciti a mettere su un programma di alto livello, con qualche nome in più rispetto al recente passato. Questo ‘sfruttando’ anche le mie amicizie personali, come quelle con Bennato e Raiz. Eugenio l’ho convinto a venire anche ricordandogli quel concerto all’Anfiteatro Romano. C’è poi il Canzoniere Grecanico Salentino, punto di riferimento per la musica popolare del Salento, in Italia e all’estero".

Sempre tanta musica al festival, e non la ‘solita’ musica...

"Tra gli altri avremo il musicista e cantante Dimitris Kotsiouros, che propone il rebetiko greco, i Persephone, trio in cui milita anche una cantante mongola, gli Shamal re-wind, che fanno musica che sa essere sperimentale". Ogni anno c’è un focus su un Paese. Ora tocca alla Grecia.

"Sì. Da citare almeno due grandi incontri: quello con Matteo Nucci, storico molto importante a cui andrà il Premio del Festival, e quello con lo scrittore Petros Markaris, creatore del ‘Montalbano greco’. A tal proposito, so che faranno una fiction su Rai 1 con Stefano Fresi tratta dai suoi libri".

‘AdMed’ resta il ‘vero’ festival di Ancona, quello più identitario? Tra l’altro voi siete stati i primi a fare concerti all’anfiteatro e al porto antico.

"Sì. Purtroppo l’Arena sul mare è stata smantellata. Speriamo di tornare al porto antico in futuro. Ma intanto coinvolgiamo molti luoghi importanti della città, come la Mole, il Museo Archeologico, il Passetto... Il festival è sì un progetto identitario, ma nasce con l’idea di fare qualcosa che non sia solo di interesse locale. Il programma va al di là dei confini cittadini, perché vogliamo che l’attenzione su Ancona sia di livello nazionale".

Com’è il rapporto con la nuova amministrazione?

"Ho trovato disponibilità nei confronti di un progetto che è ‘apartitico’, e in particolare grande apertura da parte del sindaco. Per la prima volta il festival non si svolge nel weekend, che sarà dedicato alla Festa del Mare. Perlomeno così si evitano sovrapposizioni, come accaduto lo scorso settembre: il ‘nostro’ Enzo Gragnaniello alla Mole e i Tiromancino al Passetto nella stessa serata...".