"Ora che non c’è più speranza, non possiamo che chiedere giustizia per mia figlia Andreea". La voce flebile rotta dal pianto di una donna minuta e sconvolta da quasi due anni di speranza e dolore deflagrati in pochi istanti. Mamma Georgeta è al telefono ed è sostenuta dal compagno Simone che cerca di aiutarla a trovare la forza per sostenere un macigno disumano.
Mamma Georgeta Cruceanu non ha mai smesso di sperare di ricevere una chiamata dalla sua bambina, la sua unica figlia, di poterla rivedere e riabbracciare un giorno. Quando, sabato sera, le hanno detto del ponte dentale trovato tra le ossa e di quello zainetto fluo, le forze le sono mancate. Ha voluto raggiungere il casolare dove si stavano effettuando i rilievi e ha gridato tutta la sua rabbia carica di dolore: "Me l’hanno ammazzata, ditemi se me l’hanno ammazzata". E poi rivolgendosi ad Emanuele Giuliani, il legale di Simone Gresti: "Lei difende un assassino!".
Poi la disperazione, con i carabinieri dell’aliquota operativa del Norm di Jesi che l’hanno sostenuta e abbracciata. Un sostegno quello degli inquirenti e del pm Irene Bilotta che mamma Georgeta in queste ore di dolore ha voluto riconoscere. Li ha voluti ringraziare personalmente per non aver mai smesso di cercare la sua unica ed adorata figlia. Tantissimi i messaggi di vicinanza e sostegno che Georgeta sta incassando da amici, conoscenti e dalle migliaia di persone di tutta Italia e non solo che hanno seguito il caso: "Un forte abbraccio a te mamma che per due lunghissimi anni hai sofferto, aspettato e sperato il ritorno della tua bambina. Dentro il tuo cuore, purtroppo …avevi già capito tutto. Che la vostra famiglia ora abbia tutta la giustizia" è solo uno dei tanti messaggi che si susseguono sui social.